{"title":"Anestesia del soggetto anziano","authors":"J.-P. Haberer (Professeur honoraire d’anesthésie-réanimation)","doi":"10.1016/S1283-0771(22)46424-3","DOIUrl":null,"url":null,"abstract":"<div><p>In Francia, al 1<sup>o</sup> gennaio 2020, la popolazione francese contava circa 4 082 milioni di soggetti al di sopra degli 80 anni. L’invecchiamento è accompagnato da una progressiva riduzione delle riserve funzionali degli organi principali. A ciò si aggiungono le malattie croniche, cardiovascolari, respiratorie, neurologiche e osteoarticolari. Gli obiettivi principali della consulenza anestesiologica sono le valutazioni delle riserve funzionali, in particolare cardiovascolari e respiratorie, delle funzioni cognitive e del grado di autonomia del soggetto anziano. La scelta della tecnica di anestesia, anestesia generale o anestesia locoregionale, dipende dal paziente e dal tipo di intervento. L’installazione sul tavolo operatorio deve evitare lesioni da compressione e stiramento a nervi, articolazioni e rivestimento cutaneo. Le modificazioni farmacocinetiche e farmacodinamiche giustificano una riduzione delle dosi di bolo e di infusione continua e un distanziamento tra le reiniezioni di agenti anestetici. Le complicanze postoperatorie sono più frequenti e più gravi, dominate dalle complicanze cardiovascolari, respiratorie e neurologiche. La confusione mentale è una complicanza postoperatoria frequente. Il controllo dei fattori scatenanti può limitarne la frequenza di insorgenza. La disfunzione cognitiva postoperatoria (DCPO) si osserva anche dopo procedure minori. Regredisce in poche settimane, tranne dopo interventi importanti (chirurgia cardiaca) dove persiste per 3-6 mesi. Il trattamento del dolore postoperatorio, spesso gestito insufficientemente, richiede una valutazione adattata al soggetto anziano e l’applicazione di protocolli specifici.</p></div>","PeriodicalId":100410,"journal":{"name":"EMC - Anestesia-Rianimazione","volume":"27 2","pages":"Pages 1-29"},"PeriodicalIF":0.0000,"publicationDate":"2022-05-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":"0","resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":null,"PeriodicalName":"EMC - Anestesia-Rianimazione","FirstCategoryId":"1085","ListUrlMain":"https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S1283077122464243","RegionNum":0,"RegionCategory":null,"ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":null,"EPubDate":"","PubModel":"","JCR":"","JCRName":"","Score":null,"Total":0}
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Abstract
In Francia, al 1o gennaio 2020, la popolazione francese contava circa 4 082 milioni di soggetti al di sopra degli 80 anni. L’invecchiamento è accompagnato da una progressiva riduzione delle riserve funzionali degli organi principali. A ciò si aggiungono le malattie croniche, cardiovascolari, respiratorie, neurologiche e osteoarticolari. Gli obiettivi principali della consulenza anestesiologica sono le valutazioni delle riserve funzionali, in particolare cardiovascolari e respiratorie, delle funzioni cognitive e del grado di autonomia del soggetto anziano. La scelta della tecnica di anestesia, anestesia generale o anestesia locoregionale, dipende dal paziente e dal tipo di intervento. L’installazione sul tavolo operatorio deve evitare lesioni da compressione e stiramento a nervi, articolazioni e rivestimento cutaneo. Le modificazioni farmacocinetiche e farmacodinamiche giustificano una riduzione delle dosi di bolo e di infusione continua e un distanziamento tra le reiniezioni di agenti anestetici. Le complicanze postoperatorie sono più frequenti e più gravi, dominate dalle complicanze cardiovascolari, respiratorie e neurologiche. La confusione mentale è una complicanza postoperatoria frequente. Il controllo dei fattori scatenanti può limitarne la frequenza di insorgenza. La disfunzione cognitiva postoperatoria (DCPO) si osserva anche dopo procedure minori. Regredisce in poche settimane, tranne dopo interventi importanti (chirurgia cardiaca) dove persiste per 3-6 mesi. Il trattamento del dolore postoperatorio, spesso gestito insufficientemente, richiede una valutazione adattata al soggetto anziano e l’applicazione di protocolli specifici.