La vestizione delle persone significative durante l’accesso alle visite ai pazienti adulti ricoverati in terapia intensiva. Entriamo nel merito (e nel metodo).
S. Bambi, A. Lucchini, M. Trevisan, G. Piemonte, M. Manici, Irene Comisso, Filippo Marchese, Elisa Mattiussi, S. Elli, C. Fusi, Enrico Bulleri, Alessandra Negro, Laura Rasero, Pasquale Iozzo
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Abstract
Il concetto di terapia intensiva aperta prevede l’abbattimento delle barriere fisiche, comunicative e temporali rispetto al precedente modello di cura in area critica. A questi tre principi si stanno affiancando nuove sfide: la partecipazione dei familiari alle attività di nursing e al round di visita medica sul paziente. Al momento, però, rimangono aperte alcune importanti questioni, la mancata risposta alle domande che si pongono ancora oggi dietro il falso mito che vede il familiare come attore di interferenze con le cure e l’assistenza al paziente, e come portatore di infezioni alla persona oggetto delle visite. L’obiettivo del presente articolo è rilevare la presenza di evidenze scientifiche alla base delle attuali raccomandazioni sulle pratiche di vestizione dei visitatori in terapia intensiva.