{"title":"甜瓜迪亚戈拉和西莲特奥多罗:两个无神论者?","authors":"G. Casertano","doi":"10.14195/1984-249x_33_03","DOIUrl":null,"url":null,"abstract":"Diagora e Teodoro sono due degli atei ricordati in vari cataloghi sugli atei dell’antichità, il primo dei quali risalente al II sec. a.C., e da allora in poi ricordati, dagli antichi fino ai giorni nostri, immancabilmente con la qualifica di atei. In effetti l’ateismo condannato ad Atene affondava le sue radici nella cultura filosofica e scientifica presocratica, la cui impronta fondamentalmente “materialistica” è autorevolmente testimoniata da Aristotele (Metafisica I 983b5-10). Le filosofie di Anassimandro, Anassimene, Senofane, Eraclito, Anassagora, Diogene di Apollonia, e naturalmente degli atomisti e dei sofisti offrirono, sia pure in maniere diverse, non solo un supporto importante alla critica delle divinità tradizionali, ma anche le fondamenta filosofiche dell’ateismo. Con questa tradizione Diagora non ha nulla a che vedere; anche alcune vicende della sua vita possono al massimo meritargli l’accusa di empio, ma non di ateo. \n Di altra tempra culturale appare Teodoro, vicino non solo alla cultura della scuola cirenaica, ma anche dei cinici e dei sofisti. Di lui abbiamo non solo dei riferimenti a dottrine filosofiche, ma anche chiare testimonianze del suo ateismo, essendosi dedicato a «eliminare radicalmente le comuni credenze negli dèi». In conclusione, mentre il nome di Diagora può tranquillamente cancellarsi dai cataloghi degli atei, quello di Teodoro a buon diritto vi fa parte.","PeriodicalId":41249,"journal":{"name":"Archai-Revista de Estudos Sobre as Origens do Pensamento Ocidental","volume":"7 1","pages":""},"PeriodicalIF":0.1000,"publicationDate":"2023-04-21","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":"0","resultStr":"{\"title\":\"Diagora di Melo e Teodoro di Cirene: due atei?\",\"authors\":\"G. Casertano\",\"doi\":\"10.14195/1984-249x_33_03\",\"DOIUrl\":null,\"url\":null,\"abstract\":\"Diagora e Teodoro sono due degli atei ricordati in vari cataloghi sugli atei dell’antichità, il primo dei quali risalente al II sec. a.C., e da allora in poi ricordati, dagli antichi fino ai giorni nostri, immancabilmente con la qualifica di atei. In effetti l’ateismo condannato ad Atene affondava le sue radici nella cultura filosofica e scientifica presocratica, la cui impronta fondamentalmente “materialistica” è autorevolmente testimoniata da Aristotele (Metafisica I 983b5-10). Le filosofie di Anassimandro, Anassimene, Senofane, Eraclito, Anassagora, Diogene di Apollonia, e naturalmente degli atomisti e dei sofisti offrirono, sia pure in maniere diverse, non solo un supporto importante alla critica delle divinità tradizionali, ma anche le fondamenta filosofiche dell’ateismo. Con questa tradizione Diagora non ha nulla a che vedere; anche alcune vicende della sua vita possono al massimo meritargli l’accusa di empio, ma non di ateo. \\n Di altra tempra culturale appare Teodoro, vicino non solo alla cultura della scuola cirenaica, ma anche dei cinici e dei sofisti. Di lui abbiamo non solo dei riferimenti a dottrine filosofiche, ma anche chiare testimonianze del suo ateismo, essendosi dedicato a «eliminare radicalmente le comuni credenze negli dèi». In conclusione, mentre il nome di Diagora può tranquillamente cancellarsi dai cataloghi degli atei, quello di Teodoro a buon diritto vi fa parte.\",\"PeriodicalId\":41249,\"journal\":{\"name\":\"Archai-Revista de Estudos Sobre as Origens do Pensamento Ocidental\",\"volume\":\"7 1\",\"pages\":\"\"},\"PeriodicalIF\":0.1000,\"publicationDate\":\"2023-04-21\",\"publicationTypes\":\"Journal Article\",\"fieldsOfStudy\":null,\"isOpenAccess\":false,\"openAccessPdf\":\"\",\"citationCount\":\"0\",\"resultStr\":null,\"platform\":\"Semanticscholar\",\"paperid\":null,\"PeriodicalName\":\"Archai-Revista de Estudos Sobre as Origens do Pensamento Ocidental\",\"FirstCategoryId\":\"1085\",\"ListUrlMain\":\"https://doi.org/10.14195/1984-249x_33_03\",\"RegionNum\":0,\"RegionCategory\":null,\"ArticlePicture\":[],\"TitleCN\":null,\"AbstractTextCN\":null,\"PMCID\":null,\"EPubDate\":\"\",\"PubModel\":\"\",\"JCR\":\"0\",\"JCRName\":\"HUMANITIES, MULTIDISCIPLINARY\",\"Score\":null,\"Total\":0}","platform":"Semanticscholar","paperid":null,"PeriodicalName":"Archai-Revista de Estudos Sobre as Origens do Pensamento Ocidental","FirstCategoryId":"1085","ListUrlMain":"https://doi.org/10.14195/1984-249x_33_03","RegionNum":0,"RegionCategory":null,"ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":null,"EPubDate":"","PubModel":"","JCR":"0","JCRName":"HUMANITIES, MULTIDISCIPLINARY","Score":null,"Total":0}
Diagora e Teodoro sono due degli atei ricordati in vari cataloghi sugli atei dell’antichità, il primo dei quali risalente al II sec. a.C., e da allora in poi ricordati, dagli antichi fino ai giorni nostri, immancabilmente con la qualifica di atei. In effetti l’ateismo condannato ad Atene affondava le sue radici nella cultura filosofica e scientifica presocratica, la cui impronta fondamentalmente “materialistica” è autorevolmente testimoniata da Aristotele (Metafisica I 983b5-10). Le filosofie di Anassimandro, Anassimene, Senofane, Eraclito, Anassagora, Diogene di Apollonia, e naturalmente degli atomisti e dei sofisti offrirono, sia pure in maniere diverse, non solo un supporto importante alla critica delle divinità tradizionali, ma anche le fondamenta filosofiche dell’ateismo. Con questa tradizione Diagora non ha nulla a che vedere; anche alcune vicende della sua vita possono al massimo meritargli l’accusa di empio, ma non di ateo.
Di altra tempra culturale appare Teodoro, vicino non solo alla cultura della scuola cirenaica, ma anche dei cinici e dei sofisti. Di lui abbiamo non solo dei riferimenti a dottrine filosofiche, ma anche chiare testimonianze del suo ateismo, essendosi dedicato a «eliminare radicalmente le comuni credenze negli dèi». In conclusione, mentre il nome di Diagora può tranquillamente cancellarsi dai cataloghi degli atei, quello di Teodoro a buon diritto vi fa parte.