Maurizio Pompili , Monica Vichi , Maria Masocco , Nicola Vanacore , Marco Innamorati , Gianluca Serafini , Paolo Girardi , Diego De Leo , Roberto Tatarelli
{"title":"意大利的自杀。流行病学和社会人口方面","authors":"Maurizio Pompili , Monica Vichi , Maria Masocco , Nicola Vanacore , Marco Innamorati , Gianluca Serafini , Paolo Girardi , Diego De Leo , Roberto Tatarelli","doi":"10.1016/j.quip.2010.05.001","DOIUrl":null,"url":null,"abstract":"<div><h3>Introduzione</h3><p>L’Italia si colloca tra i paesi a medio rischio di suicidio e la distribuzione del fenomeno presenta marcate differenze geografiche. L’obiettivo di questo studio è quello di aggiornare i tassi di mortalità per suicidio in Italia per età e sesso, di presentare alcune differenze geografiche e di passare in rassegna quali metodi vengono utilizzati per commettere il suicidio.</p></div><div><h3>Materiali e metodi</h3><p>L’analisi delle variazioni temporali dei tassi di suicidio è stata effettuata mediante la <em>joinpoint analysis</em>.</p></div><div><h3>Risultati</h3><p>Si é assistito a un cambiamento nei metodi utilizzati con un aumento del peso relativo dei metodi più letali. La mortalità per suicidio presenta importanti differenze di genere anche tra gli adolescenti. Essere sposati sembra essere un fattore protettivo (per il suicidio), ma l’impatto sul rischio di suicidio di essere non sposati, divorziati/separati o vedovi varia con l’età e il sesso. I risultati confermano che l’effetto protettivo del matrimonio è più alto per il suicidio che per le cause di morte naturali, e il confronto tra i rischi di suicidio e di morte per cause naturali rivela che i gruppi relativamente più a rischio di suicidio sono le donne divorziate/separate, gli uomini divorziati/separati (di età inferiore ai 64 anni) e le vedove. Sia tra gli uomini sia tra le donne, l’essere vedovi o separati/divorziati è associato a un maggior rischio di suicidio.</p><p>Ci sono grandi disparità a livello geografico nei tassi di suicidio in Italia. Le regioni del Nord hanno il più alto tasso di suicidi sia tra i coniugati sia tra i non coniugati. Spicca il dato della Sardegna dove si registra il tasso di suicidio piú alto in Italia tra gli uomini.</p></div><div><h3>Conclusioni</h3><p>I risultati di questo studio indicano che la prevenzione del suicidio deve tener conto delle caratteristiche sociali e culturali delle diverse comunità.</p></div><div><h3>Introduction</h3><p>Compared with other countries, Italy has an intermediate suicide rate characterized by major geographic variability. The aim of this study was to obtain updated age- and sex-related mortality rates for suicide in Italy, to examine certain geographic differences, and to review the methods most commonly used to commit suicide in this country.</p></div><div><h3>Materials and methods</h3><p><em>Joinpoint</em> regression was used to analyze temporal trends from 1980–2006.</p></div><div><h3>Results</h3><p>Analysis of the methods used to commit suicide methods revealed an increasing use of highly lethal methods. Suicide-related mortality rates showed important gender differences among adults and adolescents. Being married appeared to exert protective effects against suicide (more so than against death from natural causes), but the suicide risk associated with unmarried status (never-married, divorced/separated, or widowed) varied with age and gender. Comparison of risks for suicide and for natural causes of death revealed relatively higher risks for suicide among divorced/separated women, divorced/separated men (under age 64), and widowers. Among men and women, separation, divorce, and death of a spouse were associated with higher suicide risks. Major geographical disparities were seen in suicide rates. The highest figures among married and unmarried individuals were recorded in northern regions, and the island of Sardinia had the highest male suicide rate in Italy.</p></div><div><h3>Conclusions</h3><p>The results of the present study highlight the importance of considering local social and cultural characteristics in suicide prevention efforts.</p></div>","PeriodicalId":101052,"journal":{"name":"Quaderni Italiani di Psichiatria","volume":"29 2","pages":"Pages 41-50"},"PeriodicalIF":0.0000,"publicationDate":"2010-06-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"https://sci-hub-pdf.com/10.1016/j.quip.2010.05.001","citationCount":"8","resultStr":"{\"title\":\"Il suicidio in Italia. Aspetti epidemiologici e socio demografici\",\"authors\":\"Maurizio Pompili , Monica Vichi , Maria Masocco , Nicola Vanacore , Marco Innamorati , Gianluca Serafini , Paolo Girardi , Diego De Leo , Roberto Tatarelli\",\"doi\":\"10.1016/j.quip.2010.05.001\",\"DOIUrl\":null,\"url\":null,\"abstract\":\"<div><h3>Introduzione</h3><p>L’Italia si colloca tra i paesi a medio rischio di suicidio e la distribuzione del fenomeno presenta marcate differenze geografiche. 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I risultati confermano che l’effetto protettivo del matrimonio è più alto per il suicidio che per le cause di morte naturali, e il confronto tra i rischi di suicidio e di morte per cause naturali rivela che i gruppi relativamente più a rischio di suicidio sono le donne divorziate/separate, gli uomini divorziati/separati (di età inferiore ai 64 anni) e le vedove. Sia tra gli uomini sia tra le donne, l’essere vedovi o separati/divorziati è associato a un maggior rischio di suicidio.</p><p>Ci sono grandi disparità a livello geografico nei tassi di suicidio in Italia. Le regioni del Nord hanno il più alto tasso di suicidi sia tra i coniugati sia tra i non coniugati. 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Il suicidio in Italia. Aspetti epidemiologici e socio demografici
Introduzione
L’Italia si colloca tra i paesi a medio rischio di suicidio e la distribuzione del fenomeno presenta marcate differenze geografiche. L’obiettivo di questo studio è quello di aggiornare i tassi di mortalità per suicidio in Italia per età e sesso, di presentare alcune differenze geografiche e di passare in rassegna quali metodi vengono utilizzati per commettere il suicidio.
Materiali e metodi
L’analisi delle variazioni temporali dei tassi di suicidio è stata effettuata mediante la joinpoint analysis.
Risultati
Si é assistito a un cambiamento nei metodi utilizzati con un aumento del peso relativo dei metodi più letali. La mortalità per suicidio presenta importanti differenze di genere anche tra gli adolescenti. Essere sposati sembra essere un fattore protettivo (per il suicidio), ma l’impatto sul rischio di suicidio di essere non sposati, divorziati/separati o vedovi varia con l’età e il sesso. I risultati confermano che l’effetto protettivo del matrimonio è più alto per il suicidio che per le cause di morte naturali, e il confronto tra i rischi di suicidio e di morte per cause naturali rivela che i gruppi relativamente più a rischio di suicidio sono le donne divorziate/separate, gli uomini divorziati/separati (di età inferiore ai 64 anni) e le vedove. Sia tra gli uomini sia tra le donne, l’essere vedovi o separati/divorziati è associato a un maggior rischio di suicidio.
Ci sono grandi disparità a livello geografico nei tassi di suicidio in Italia. Le regioni del Nord hanno il più alto tasso di suicidi sia tra i coniugati sia tra i non coniugati. Spicca il dato della Sardegna dove si registra il tasso di suicidio piú alto in Italia tra gli uomini.
Conclusioni
I risultati di questo studio indicano che la prevenzione del suicidio deve tener conto delle caratteristiche sociali e culturali delle diverse comunità.
Introduction
Compared with other countries, Italy has an intermediate suicide rate characterized by major geographic variability. The aim of this study was to obtain updated age- and sex-related mortality rates for suicide in Italy, to examine certain geographic differences, and to review the methods most commonly used to commit suicide in this country.
Materials and methods
Joinpoint regression was used to analyze temporal trends from 1980–2006.
Results
Analysis of the methods used to commit suicide methods revealed an increasing use of highly lethal methods. Suicide-related mortality rates showed important gender differences among adults and adolescents. Being married appeared to exert protective effects against suicide (more so than against death from natural causes), but the suicide risk associated with unmarried status (never-married, divorced/separated, or widowed) varied with age and gender. Comparison of risks for suicide and for natural causes of death revealed relatively higher risks for suicide among divorced/separated women, divorced/separated men (under age 64), and widowers. Among men and women, separation, divorce, and death of a spouse were associated with higher suicide risks. Major geographical disparities were seen in suicide rates. The highest figures among married and unmarried individuals were recorded in northern regions, and the island of Sardinia had the highest male suicide rate in Italy.
Conclusions
The results of the present study highlight the importance of considering local social and cultural characteristics in suicide prevention efforts.