西方的伊斯兰教法。司法管辖权和伊斯兰法:联合王国、加拿大和美利坚合众国

IF 0.7 2区 哲学 Q1 HISTORY
Giovanni Patriarca
{"title":"西方的伊斯兰教法。司法管辖权和伊斯兰法:联合王国、加拿大和美利坚合众国","authors":"Giovanni Patriarca","doi":"10.1080/21567689.2022.2091223","DOIUrl":null,"url":null,"abstract":"l volume in analisi muove dal riconoscimento del fatto che i movimenti migratori, dato irreversibile del mondo contemporaneo, hanno messo in discussione ed in alcuni casi specifici ampiamente superato il modello ottocentesco dello Stato-Nazione, e prefigurato piuttosto la presenza normale, nel medesimo territorio, di comunità riconosciutesi come tali, e pertanto intenzionate a far valere, rispetto alla maggioranza, differenze di ordine culturale, giuridico e religioso. Complessivamente tali differenze chiamano in causa sia la Forma di Stato – «intesa come assetto dei rapporti fra governanti e governati» che la Forma di Governo (p. 20), con i relativi meccanismi costituzionali. Laddove la tradizione giuridica dello Stato liberale ha sempre teso piuttosto alla garanzia dei diritti individuali (p. 27), una processualità tanto complessa pone la necessità, in termini più espliciti e urgenti che in passato, della definizione e della tutela di diritti collettivi in capo a tali comunità: di diritti, cioè, riconosciuti «a una entità, con un nome collettivo, che, pur indicando una pluralità, è concepita organicamente (almeno sotto il profilo etico) come dotata di una volontà unitaria e costante, sempre esprimibile e riconoscibile» (p. 27). Più ampiamente, inoltre, il problema è quello della messa a punto di riconoscibili strategie giuridiche e politiche atte a garantire, nella pluralità, una convivenza quanto più possibile priva di conflitti. Questo, naturalmente, in riferimento esclusivo a ben delimitati campi di applicazione, ed entro i limiti invalicabili degli ordinamenti democratici e dei principi non negoziabili che questi ultimi intendono esprimere e tutelare. Ciò sollecita innanzitutto la necessita di una ricognizione e di una critica dei modelli teorici di integrazione fra culture, concepiti e più o meno coerentemente applicati nel mondo occidentale nei tempi recenti. È questa una analisi che viene affrontata fin dalle prima pagine del volume in analisi, ma che ritorna insistentemente, più volte ripresa, argomentata e precisata, in tutto il corso del lavoro. Essa costituisce, in effetti, un appuntamento teorico di primaria importanza, che giustifica e sostiene le considerazioni via via introdotte nei casi specifici. Nella prospettiva adottata dall’Autore che si avvale positivamente di saperi collaterali, ed in particolare dei contributi che la sociologia, l’antropologia e la storia sono andate elaborando in tema di immigrazioni, minoranze e problemi identitari occorre innanzitutto prendere le","PeriodicalId":44955,"journal":{"name":"Politics Religion & Ideology","volume":"34 1","pages":"262 - 264"},"PeriodicalIF":0.7000,"publicationDate":"2022-04-03","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":"0","resultStr":"{\"title\":\"La shari’a in Occidente. 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摘要

l卷在分析运动认识到这样一个事实,即移徙,因为当今世界的不可逆转,质疑并在某些具体情况下这种模式已经远远超过了19世纪的民族国家,并正常出勤,在同样的领土,而不是这样riconosciutesi共同体,因此愿意维护,与大多数人相比,宗教、法律和文化上的差异。总的来说,这些差异既涉及国家形式- -被理解为政府和被政府之间关系的结构- -也涉及政府形式及其宪法机制(第20页)。虽然自由国家的法律传统往往倾向于保障个人权利(第27页),但这一复杂的进程使这些社区对集体权利的定义和保护比过去更加明确和紧迫:换句话说,赋予“一个具有集体名称的实体,它虽然代表着多种形式,但在有机上(至少在道德上)被认为具有一种统一和持续的意志,总是可以表达和识别的”(第27页)。更广泛地说,问题是制定可识别的法律和政策战略,以确保在多元化的情况下尽可能不发生冲突地共存。当然,这只涉及明确界定的适用领域,并在民主制度和它们打算表达和保护的不可谈判原则的不可逾越的范围内。这首先要求对文化融合的理论模型进行反思和批评,这些模型是最近在西方世界设计和或多或少一致应用的。这一分析从分析书的第一页开始就得到了处理,但它在整个工作过程中不断重复、讨论和澄清。事实上,这是一个极为重要的理论问题,它证明并支持在具体情况下所提出的各种考虑。从积极利用次要知识,特别是社会学、人类学和历史在移民、少数民族和身份问题方面所作贡献的作者所采用的观点来看,我们首先必须发挥领导作用
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La shari’a in Occidente. Giurisdizioni e diritto islamico: Regno Unito, Canada e Stati Uniti d’America
l volume in analisi muove dal riconoscimento del fatto che i movimenti migratori, dato irreversibile del mondo contemporaneo, hanno messo in discussione ed in alcuni casi specifici ampiamente superato il modello ottocentesco dello Stato-Nazione, e prefigurato piuttosto la presenza normale, nel medesimo territorio, di comunità riconosciutesi come tali, e pertanto intenzionate a far valere, rispetto alla maggioranza, differenze di ordine culturale, giuridico e religioso. Complessivamente tali differenze chiamano in causa sia la Forma di Stato – «intesa come assetto dei rapporti fra governanti e governati» che la Forma di Governo (p. 20), con i relativi meccanismi costituzionali. Laddove la tradizione giuridica dello Stato liberale ha sempre teso piuttosto alla garanzia dei diritti individuali (p. 27), una processualità tanto complessa pone la necessità, in termini più espliciti e urgenti che in passato, della definizione e della tutela di diritti collettivi in capo a tali comunità: di diritti, cioè, riconosciuti «a una entità, con un nome collettivo, che, pur indicando una pluralità, è concepita organicamente (almeno sotto il profilo etico) come dotata di una volontà unitaria e costante, sempre esprimibile e riconoscibile» (p. 27). Più ampiamente, inoltre, il problema è quello della messa a punto di riconoscibili strategie giuridiche e politiche atte a garantire, nella pluralità, una convivenza quanto più possibile priva di conflitti. Questo, naturalmente, in riferimento esclusivo a ben delimitati campi di applicazione, ed entro i limiti invalicabili degli ordinamenti democratici e dei principi non negoziabili che questi ultimi intendono esprimere e tutelare. Ciò sollecita innanzitutto la necessita di una ricognizione e di una critica dei modelli teorici di integrazione fra culture, concepiti e più o meno coerentemente applicati nel mondo occidentale nei tempi recenti. È questa una analisi che viene affrontata fin dalle prima pagine del volume in analisi, ma che ritorna insistentemente, più volte ripresa, argomentata e precisata, in tutto il corso del lavoro. Essa costituisce, in effetti, un appuntamento teorico di primaria importanza, che giustifica e sostiene le considerazioni via via introdotte nei casi specifici. Nella prospettiva adottata dall’Autore che si avvale positivamente di saperi collaterali, ed in particolare dei contributi che la sociologia, l’antropologia e la storia sono andate elaborando in tema di immigrazioni, minoranze e problemi identitari occorre innanzitutto prendere le
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