技术作为方法和设计的演讲

IF 0.4 0 ARCHITECTURE
Paolo Tombesi
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Piú in generale, é il cono visivo degli studi sulla costruzione che sembra attestarsi su questa lettura, privilegiando la doppia connotazione materiale e immediatamente strumentale di ‘tecnologia’, indipendentemente dalla scala applicativa o dal grado di articolazione interno del sistema di lavoro corrispondente. Viene da chiedersi, però, se l’identificazione della tecnologia con insiemi di tecniche per definizione aprioristiche rispetto al progetto e tutto sommato autoreferenziali sia funzionale alle sfide odierne della costruzione nonché ai compiti di coloro chiamati a gestirla ed indirizzarla. In un contesto come quello globale attuale, in cui l’attività edilizia é tanto importante dal punto di vista dello sviluppo socio-economico quanto critica da quello delle pressioni ambientali indotte, una domanda sorge infatti spontanea: é possibile rimanere ancorati ad una visione essenzialmente positivista della tecnologia – risposta diretta a serie di esigenze produttive scorporate da esiti che vadano oltre il manufatto edilizio in sé – oppure é necessario pensare alla possibilità di allargarne i confini concettuali, che la facciano diventare metodo di analisi e di riflessione più generali? In questo senso sembra utile soffermarsi sulle sue due componenti etimologiche – tekne (tecnica) e logos (discorso), ponendo però l’accento sulla seconda piuttosto che sulla prima. In tal modo, tecnologia verrebbe a significare, anche retoricamente, ‘riflessione sulla tecnica’; il che, in uno scenario produttivamente avanzato, cioé con una molteplicità di tecniche a disposizione, avvicinerebbe molto la natura di tale riflessione ad una definizione classica di ‘economia’, piu precisamente quella avanzata dall’inglese Lionel Robbins nel 1932 – “la scienza che studia il comportamento umano in quanto relazione tra fini e mezzi limitati che hanno usi alternativi” (Robbins, 1932). Una tale sovrapposizione lessicale renderebbe perfettamente conto di una possibile, importante missione della tecnologia in quanto disciplina al giorno d’oggi, e cioè lo studio per una gestione efficace delle materie utilizzabili per costruire, non solo dal punto di vista edilizio ma anche da quello ambientale ed industriale. Di fatto, il considerare la giustapposizione di tali materie ‘economicamente’, in quanto risorse, produttrici di beni o portatrici di esternalità, potrebbe generare valutazioni realmente complesse della produzione a queste collegata, riguardanti l’oggetto costruito nella sua interezza storica, non solo in quanto fine naturale ma anche in quanto mezzo (o causa) per l’ottenimento di risultati altrettanto decisivi in contesti altri. La questione, a questo punto, é di metodo: esiste una base epistemologica appropriata per provare a fare questo? Se si, quali sono le sue unità conoscitive di base? 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摘要

虽然不可避免地要问一些关于技术在建筑中的作用的问题,但这也意味着要问这个词本身的意义,以及它所属的学科领域。英语和schweiz意义上,由此导致的许多参考图解范例,这个词本身和ecumenicamente,主要用来描述所有建设的手段和方法,即技术组件的生产、组装和运作机构的建筑,通常没有明确提到原籍国或其制造水平的进展情况。更一般地说,是建筑研究的视觉意识似乎在这一解读中得到了证实,强调了“技术”的物质和立即工具双重含义,而不管相应的工作系统的应用规模或内部结构。然而,人们不禁要问,用一组技术来识别技术,从定义上来说,这些技术是先于项目的,从本质上说,是自传式的,是否适合当今建筑的挑战,以及那些负责管理和指导建筑的人的任务。在目前的全球环境中,建筑活动在社会经济发展方面同样重要,在环境压力方面也同样重要,因此出现了一个问题:有没有可能坚持本质上的实证主义的愿景—技术集生产需求分拆的直接反应,超出建筑,本身的结果—或者有必要考虑扩大边界概念,在成为更普遍的反思和分析方法?从这个意义上说,强调它的两个词源组成部分- - tekne(技术)和logos(话语)- -似乎是有用的,但强调后者而不是前者。因此,技术将意味着,甚至在修辞上,“对技术的反思”;提出,在一个富有成效的情况下,也就是说提供的各种各样的技术,非常接近传统的‘定义反思的性质economia’,更确切地说英语的莱昂内尔·罗宾斯1932年—“科学研究人类行为,因为有限的目标和手段之间的关系,他们替代用途”(罗宾斯,1932年)。这种词汇上的重叠充分说明了当今技术作为一门学科的一项可能的重要任务,即研究如何有效地管理建筑材料,不仅从建筑的角度,而且从环境和工业的角度。事实上,考虑到这些材料的并列‘economicamente’,作为生产,商品或资源的溢出效应,可能会导致这些相关的评价真正复杂的生产历史,关于建造在整个主题,不仅作为一种天然,而且因为半(或获得结果的案件)同样在其他环境中至关重要。在这一点上,问题是方法:是否有适当的认识论基础来尝试这样做?如果是的话,你的基本知识单位是什么?技术作为一种分析方法
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Tecnologia come discorso sul metodo e sul progetto
Se da una parte è inevitabile porsi delle domande sul ruolo della tecnologia nella costruzione, oggi questo equivale anche ad interrogarsi sul significato della parola stessa, nonché della sfera disciplinare di appartenenza. Nell’accezione anglofona e sassone, da cui deriva molta manualistica di riferimento, il termine è ancora prevalentemente utilizzato, tout court ed ecumenicamente, per descrivere l’insieme dei mezzi e metodi della costruzione, ovvero le tecniche di produzione, assemblaggio e funzionamento dei componenti dell’organismo edilizio, di solito senza riferimenti espliciti alle manifatture di provenienza o al loro livello di avanzamento. Piú in generale, é il cono visivo degli studi sulla costruzione che sembra attestarsi su questa lettura, privilegiando la doppia connotazione materiale e immediatamente strumentale di ‘tecnologia’, indipendentemente dalla scala applicativa o dal grado di articolazione interno del sistema di lavoro corrispondente. Viene da chiedersi, però, se l’identificazione della tecnologia con insiemi di tecniche per definizione aprioristiche rispetto al progetto e tutto sommato autoreferenziali sia funzionale alle sfide odierne della costruzione nonché ai compiti di coloro chiamati a gestirla ed indirizzarla. In un contesto come quello globale attuale, in cui l’attività edilizia é tanto importante dal punto di vista dello sviluppo socio-economico quanto critica da quello delle pressioni ambientali indotte, una domanda sorge infatti spontanea: é possibile rimanere ancorati ad una visione essenzialmente positivista della tecnologia – risposta diretta a serie di esigenze produttive scorporate da esiti che vadano oltre il manufatto edilizio in sé – oppure é necessario pensare alla possibilità di allargarne i confini concettuali, che la facciano diventare metodo di analisi e di riflessione più generali? In questo senso sembra utile soffermarsi sulle sue due componenti etimologiche – tekne (tecnica) e logos (discorso), ponendo però l’accento sulla seconda piuttosto che sulla prima. In tal modo, tecnologia verrebbe a significare, anche retoricamente, ‘riflessione sulla tecnica’; il che, in uno scenario produttivamente avanzato, cioé con una molteplicità di tecniche a disposizione, avvicinerebbe molto la natura di tale riflessione ad una definizione classica di ‘economia’, piu precisamente quella avanzata dall’inglese Lionel Robbins nel 1932 – “la scienza che studia il comportamento umano in quanto relazione tra fini e mezzi limitati che hanno usi alternativi” (Robbins, 1932). Una tale sovrapposizione lessicale renderebbe perfettamente conto di una possibile, importante missione della tecnologia in quanto disciplina al giorno d’oggi, e cioè lo studio per una gestione efficace delle materie utilizzabili per costruire, non solo dal punto di vista edilizio ma anche da quello ambientale ed industriale. Di fatto, il considerare la giustapposizione di tali materie ‘economicamente’, in quanto risorse, produttrici di beni o portatrici di esternalità, potrebbe generare valutazioni realmente complesse della produzione a queste collegata, riguardanti l’oggetto costruito nella sua interezza storica, non solo in quanto fine naturale ma anche in quanto mezzo (o causa) per l’ottenimento di risultati altrettanto decisivi in contesti altri. La questione, a questo punto, é di metodo: esiste una base epistemologica appropriata per provare a fare questo? Se si, quali sono le sue unità conoscitive di base? Tecnologia in quanto metodo di analisi
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期刊介绍: TECHNE, Journal of Technology for Architecture and Environment is the scientific magazine of SITdA, the Italian Society of Architectural Technology. Techne aims: to publicize significant contributions in the technological and environmental planning action area, to provide a tool for international comparison on research themes in that area, to promote the recognition of scientific contributions in accordance with its criteria on the evaluation of research in an academic context and to promote the circulation of contributions concerning research and experimentation, the results and effects of which are interesting in terms of social, economic, environmental and cultural impact. The magazine endorses an editorial policy primarily geared towards the diffusion of knowledge, favouring access to it and ensuring reliable and original contributions as well as recognition to the authors, whose protection is a top priority but not limiting. Techne publishes two issues a year; it includes articles, essays, columns, interviews and reviews by authors who work in the academic world, in research, design, industry, and entrepreneurial and client organizations.
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