{"title":"普遍个性。主观性和席勒从诗歌Bürger -和Matthisson-Rezension","authors":"G. Pinna","doi":"10.5281/ZENODO.35548","DOIUrl":null,"url":null,"abstract":"1 La recensione apparve anonima nella “Allgemeine Literatur-Zeitung” il 15 e il 17 gennaio 1791, suscitando diverse reazioni, tra cui quella estremamente irritata dello stesso Bürger, che in un primo momento non voleva credere che l’autore fosse Schiller e reagì con una Antikritik. A questa Schiller rispose a sua volta con una Verteidigung des Rezensenten (“Allgemeine Literatur-Zeitung”, 6.4.1791), in cui ribadiva ed articolava ulteriormente i principi su cui basava la propria analisi, cfr. Über Bürgers Gedichte; Verteidigung des Rezensenten gegen obige Antikritik, in F. Schiller, Werke. Nationalausgabe, inziata da J. Petersen, proseguita da L. v. Blumenthal, Benno v. Wiese e N. Oellers, edita su incarico della Stiftung Weimarer Klassik e dello Schiller-Nationalmuseum Marbach, Weimar, Böhlaus Nachfolger, 1943 ff., vol. XXII, p. 245-264 (d’ora in avanti NA, seguito dall’indicazione del volume e del numero di pagina). Matthisson – in alcuni passaggi dello scritto Über naive und sentimentalische Dichtung e, in misura non trascurabile, nell’epistolario. La diversità dei contesti dà di per sé indicazioni sulla non omogeneità degli assunti problematici e delle intenzioni teoriche. In Über naive und sentimentalische Dichtung – l’ultimo dei grandi saggi del periodo kantiano – Schiller affronta la questione delle forme della poesia moderna nel quadro della discussione sulle caratteristiche storico-antropologiche di una cultura sentimentale ovvero della riflessione, in cui il poeta deve farsi tramite degli sviluppi della cultura intellettuale del suo tempo. Il discorso è qui incentrato sul soggetto della creazione poetica e sulla conseguente definizione delle forme letterarie sulla base dei “modi di sentire” (Empfindungsweisen), che per il poeta moderno presuppongono la coscienza dell’avvenuta scissione tra uomo e natura. In una tale prospettiva Schiller abbozza una teoria che potremmo dire speculativa dei generi letterari fondata sull’idea del ritorno dialettico della natura perduta. Nel caso delle due recensioni, scritte rispettivamente nel 1791 e nel 1794, cui bisogna aggiungere la risposta di Schiller alla reazione dello stesso Bürger, l’analisi critica dei testi poetici è preceduta da una vera e propria teoria della poesia. 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L’individualità universale. Soggettività e poesia in Schiller a partire dalla Bürger- e dalla Matthisson-Rezension
1 La recensione apparve anonima nella “Allgemeine Literatur-Zeitung” il 15 e il 17 gennaio 1791, suscitando diverse reazioni, tra cui quella estremamente irritata dello stesso Bürger, che in un primo momento non voleva credere che l’autore fosse Schiller e reagì con una Antikritik. A questa Schiller rispose a sua volta con una Verteidigung des Rezensenten (“Allgemeine Literatur-Zeitung”, 6.4.1791), in cui ribadiva ed articolava ulteriormente i principi su cui basava la propria analisi, cfr. Über Bürgers Gedichte; Verteidigung des Rezensenten gegen obige Antikritik, in F. Schiller, Werke. Nationalausgabe, inziata da J. Petersen, proseguita da L. v. Blumenthal, Benno v. Wiese e N. Oellers, edita su incarico della Stiftung Weimarer Klassik e dello Schiller-Nationalmuseum Marbach, Weimar, Böhlaus Nachfolger, 1943 ff., vol. XXII, p. 245-264 (d’ora in avanti NA, seguito dall’indicazione del volume e del numero di pagina). Matthisson – in alcuni passaggi dello scritto Über naive und sentimentalische Dichtung e, in misura non trascurabile, nell’epistolario. La diversità dei contesti dà di per sé indicazioni sulla non omogeneità degli assunti problematici e delle intenzioni teoriche. In Über naive und sentimentalische Dichtung – l’ultimo dei grandi saggi del periodo kantiano – Schiller affronta la questione delle forme della poesia moderna nel quadro della discussione sulle caratteristiche storico-antropologiche di una cultura sentimentale ovvero della riflessione, in cui il poeta deve farsi tramite degli sviluppi della cultura intellettuale del suo tempo. Il discorso è qui incentrato sul soggetto della creazione poetica e sulla conseguente definizione delle forme letterarie sulla base dei “modi di sentire” (Empfindungsweisen), che per il poeta moderno presuppongono la coscienza dell’avvenuta scissione tra uomo e natura. In una tale prospettiva Schiller abbozza una teoria che potremmo dire speculativa dei generi letterari fondata sull’idea del ritorno dialettico della natura perduta. Nel caso delle due recensioni, scritte rispettivamente nel 1791 e nel 1794, cui bisogna aggiungere la risposta di Schiller alla reazione dello stesso Bürger, l’analisi critica dei testi poetici è preceduta da una vera e propria teoria della poesia. Il grande rilievo che assume nelle recensioni schilleriane
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