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Le armi di Achille: l’eredità eroica dei Posthomerica di Quinto Smirneo
Questo articolo si concentra sul rapporto tra Quinto Smirneo e il suo modello, Omero. Il primo si presenta come successore del secondo, proprio come, all’interno dei Posthomerica, il giovane Neottolemo e chiamato a subentrare al padre Achille. Il simbolo concreto di tale eredita e costituito dalle armi del Pelide, che vengono consegnate da Odisseo a Neottolemo. L’articolo si focalizza in particolare su tre armi: lo scudo, gia dettagliatamente descritto nell’Iliade, riceve un’ampia ekphrasis nel libro v, poi ripresa nel libro vii; l’elmo, che reca su di se una raffigurazione di Zeus che scaglia fulmini contro i Titani – immagine dall’alto valore simbolico, dato che, come Zeus, anche Neottolemo, anch’egli rappresentato come fulmine lanciato dal re degli dei, puo essere considerato nell’opera il garante dell’ordine voluto dal Fato; la lancia, con cui Achille aveva trafitto Telefo ed Ettore e che Patroclo, contrariamente a Neottolemo, non aveva saputo sollevare. La descrizione che i tre oggetti ricevono all’interno dei Posthomerica si rivela esemplificativa delle modalita con cui Quinto opera rispetto a Omero, unendo elementi tradizionali e innovativi.