{"title":"中世纪末期的自然政策。研究前景","authors":"F. D. Tredici, M. D. Misericordia","doi":"10.6092/1593-2214/6315","DOIUrl":null,"url":null,"abstract":"ITALIANO: Il testo intende discutere le prospettive di ricerca da cui si puo considerare una rilevante novita nei discorsi politici praticati nell’Italia bassomedievale, vale a dire la propensione – diffusa a vari livelli della societa – a naturalizzare specifici rapporti politici e identita sociali. Se infatti nei regimi popolari duecenteschi sembra prevalente una nozione convenzionalistica del poli- tico (potremmo dire altrimenti discorsiva o procedurale), e una forte ostilita nei confronti di posizioni innate di dominio e privilegio, nell’Italia del Tre e Quattrocento paiono avanzare in modo significativo delle retoriche che invocano in maniera inedita la “natura” come fondamen- to dell’appartenenza a determinate comunita politiche o corpi sociali. L’affermazione di queste nuove retoriche sancisce processi di esclusione, e si accompagna a nuove stabilizzazioni del po- tere, a dimostrazione dell’interesse che potevano avere per esse i detentori del potere politico; ma non pare linguaggio estraneo ai governati, a volte disposti tanto quanto i governanti a natu- ralizzare il panorama politico-sociale circostante, e la propria stessa condizione. / ENGLISH: The political culture of thirteenth-century Italian cities was marked by a strong hostility towards innate dominant and privileged positions, as well as by the idea that political relationships did not have a natural foundation, but rather consensual. On the contrary, the fourteenth and fifteenth centuries saw significant development of unprecedented discourses, which considered ‘nature’ as the basis of belonging to given political communities or social bodies. 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Politiche della natura alla fine del medioevo. Prospettive di ricerca
ITALIANO: Il testo intende discutere le prospettive di ricerca da cui si puo considerare una rilevante novita nei discorsi politici praticati nell’Italia bassomedievale, vale a dire la propensione – diffusa a vari livelli della societa – a naturalizzare specifici rapporti politici e identita sociali. Se infatti nei regimi popolari duecenteschi sembra prevalente una nozione convenzionalistica del poli- tico (potremmo dire altrimenti discorsiva o procedurale), e una forte ostilita nei confronti di posizioni innate di dominio e privilegio, nell’Italia del Tre e Quattrocento paiono avanzare in modo significativo delle retoriche che invocano in maniera inedita la “natura” come fondamen- to dell’appartenenza a determinate comunita politiche o corpi sociali. L’affermazione di queste nuove retoriche sancisce processi di esclusione, e si accompagna a nuove stabilizzazioni del po- tere, a dimostrazione dell’interesse che potevano avere per esse i detentori del potere politico; ma non pare linguaggio estraneo ai governati, a volte disposti tanto quanto i governanti a natu- ralizzare il panorama politico-sociale circostante, e la propria stessa condizione. / ENGLISH: The political culture of thirteenth-century Italian cities was marked by a strong hostility towards innate dominant and privileged positions, as well as by the idea that political relationships did not have a natural foundation, but rather consensual. On the contrary, the fourteenth and fifteenth centuries saw significant development of unprecedented discourses, which considered ‘nature’ as the basis of belonging to given political communities or social bodies. The emergence of this new rhetoric was crucial for those who exerted political power; however, it could also be welcomed by subjects, sometimes willing to ‘naturalize’ the surrounding socio-political landscape, and their own condition, just like rulers did.