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"Dovrò disfarmi di questa infi nita fanciullezza": il fumetto italiano negli anni Ottanta
L'articolo indaga gli anni Ottanta attraverso il prisma del fumetto, medium che in quegli anni stava cambiando sia sul piano industriale che dal punto di vista dei contenuti. In effetti, come molte altre "industrie culturali" italiane di quegli anni, il fumetto partecipa della trasformazione produttiva del Paese con uno spostamento dai grandi centri editoriali, come Milano, alla provincia, dove nascono nuovi editori; allo stesso tempo, le testate si moltiplicano e il fumetto esce dai ristretti confi ni delle letture "per ragazzi" in cui era stato confi nato fi no ad allora. Sul piano dei contenuti, poi, si manifesta allora una crescente contaminazione dei linguaggi tra fumetto d'autore e popolare, ma anche tra editoria mainstream e underground. Nell'esaminare questi aspetti, l'autore analizza la capacità del fumetto di rifl ettere alcuni dei cambiamenti culturali degli anni Ottanta, individuando l'esistenza di una "domanda di politica" che va oltre la stereotipata interpretazione del "rifl usso" come tratto dominante di questo periodo.