天地之间维苏威火山周边地区的中世纪房屋

IF 0.2 0 MEDIEVAL & RENAISSANCE STUDIES
De Medio Aevo Pub Date : 2024-05-09 DOI:10.5209/dmae.92966
Saverio Carillo
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Ritrovare nella residenza tradizionale del territorio regionale esteso attorno al vulcano Vesuvio alcune delle soluzioni arcaiche adoperate per esorcizzare la natura selvaggia e violenta che incuteva timore all’uomo e che doveva essere invece domata, rende ragione di un percorso di comprensione del fenomeno e giustifica alcuni degli aspetti tuttora presenti nei contesti edilizi e che occorre fortemente tutelare. Perdurano, infatti, in questo territorio, importanti sussistenze di residenze medievali che hanno non solo nella forma ma anche nella concezione costruttiva, archetipi principi che restituiscono un mondo ricco di richiamo alle cosmologie e anche ad alcune narrazioni che sembrerebbero uscite direttamente dall’Antico Testamento. D’altra parte la medesima fine di Pompei ed Ercolano, distrutte e seppellite da una pioggia di cenere lapilli infuocati, come Sodoma e Gomorra, racconta di una convivenza con il territorio e con l’ambiente che doveva, necessariamente, provvedere a creare esperienze costruttive che diventassero esse stesse ‘antidoto’ al cattivo seme del conflitto con l’ambiente. La casa medievale campana, infatti, trattiene tutta una serie di accorgimenti tecnici che la rendono esplicitazione plastica del voler assecondare gli agenti atmosferici per poter trarre da essi la linfa vitale per l’esistenza. Gli stessi materiali utilizzati per la costruzione delle case restano reperiti e recuperati dal suolo con l’importante organizzazione progettuale che contempla, insieme allo scavo delle fondazioni, la creazione resiliente di una cisterna entro cui convogliare le acque meteoriche sapientemente captate dalla superficie ad estradosso voltato che raccoglie la maggiore quantità possibile della risorsa idrica piovuta dal cielo. Anche in questa esperienza sembra riproporsi l’arcaica fondazione del mondo narrata dal libro della Genesi quando al secondo giorno l’Eterno Padre separò “le acque che sono sotto il firmamento da quelle che sono sopra il firmamento”. Non diversamente, lo stesso solaio intermedio delle case, realizzato con l’impiego di alberi di castagno -utilizzando i tronchi come travi e i rami come tavolame di chiusura tra gli interassi- ripropone l’ospitale, e perciò propiziatoria e benigna, accoglienza del patriarca Abramo che, alle querce di Mamre, accolse, sotto gli alberi, il Signore con i suoi angeli, prima che si recasse a verificare di persona ciò che accadeva a Sodoma. Il contributo proposto, investigando lo spazio costruito della residenza, intende restituire le ragioni culturali fondanti le relazioni culturali tra attese spirituali dell’uomo e sue contingenze secolari.","PeriodicalId":40181,"journal":{"name":"De Medio Aevo","volume":null,"pages":null},"PeriodicalIF":0.2000,"publicationDate":"2024-05-09","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":"0","resultStr":"{\"title\":\"Tra la terra e il cielo. 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摘要

建筑空间的历史讲述了人类与土壤以及人类赖以生存的环境之间的复杂关系。它还讲述了人类从存在的角度理解其所生活的复杂现象的过程所产生的一系列精神内容,即使这些现象以神秘的方式表现出来,以至于人们无法立即理解,人类也必须克服这些现象。人类经验的现象学方面在许多方面都被准时记录在人类为其家庭单位提供庇护和舒适的住所的建造过程中。在维苏威火山周围地区的传统住宅中,我们可以找到一些古老的方法来驱除野性和暴力,这些野性和暴力让人类感到恐惧,必须加以驯服。事实上,在这片土地上,中世纪住宅的重要遗迹依然存在,它们不仅在形式上,而且在建筑构思上,都具有原型原则,还原了一个充满宇宙观的世界,甚至某些叙事似乎直接来自《旧约全书》。另一方面,庞贝和赫库兰尼姆就像索多玛和蛾摩拉一样,被火山灰雨和燃烧的火山石所摧毁和掩埋,它们的末日告诉人们,与领土和环境的共存,必须创造建设性的经验,这些经验本身将成为与环境冲突的坏种子的 "解毒剂"。事实上,中世纪坎帕尼亚的房屋保留了一系列技术设备,使其成为一种可塑的阐释,表达了人们希望与环境因素共存的愿望,以便从中汲取生存的命脉。建造房屋所使用的材料也是在地下找到并回收的,重要的设计组织考虑到,在挖掘地基的同时,还要有弹性地建造一个蓄水池,通过拱顶外表面巧妙地收集雨水,从而最大限度地收集从天而降的水资源。在这一经历中,《创世纪》中叙述的古老的世界基础似乎也在重演,永恒之父在第二天将 "穹苍之下的水与穹苍之上的水分开"。同样,用栗树做成的房屋中间层--用树干做梁,用树枝做木板来填补轴间的缝隙--再次体现了族长亚伯拉罕的热情好客,因此也是一种补偿和善意的欢迎,在他亲自去看索多玛发生的事情之前,他在马姆雷的橡树下与他的天使们一起欢迎耶和华。通过对住宅建筑空间的研究,本文旨在还原人类精神期望与世俗偶然性之间文化关系的文化原因。
本文章由计算机程序翻译,如有差异,请以英文原文为准。
Tra la terra e il cielo. La casa medievale nelle contrade intorno al Vesuvio
La storia degli spazi costruiti racconta del complesso rapporto che l’uomo ha stabilito sia con il suolo che con l’ambiente in cui egli realizzava la propria dimora. Racconta, inoltre, di tutta una serie di contenuti mentali dovuti al processo di comprensione, dal punto di vista esistenziale, dei complessi fenomeni in cui egli ha vissuto e che ha dovuto superare anche quando si manifestavano in maniera misteriosa, tanto da non essere immediatamente capiti. L’aspetto fenomenologico del vissuto umano è per tanti versi registrato puntualmente nella costruzione della residenza in cui l’uomo offriva riparo e conforto al proprio nucleo familiare. Ritrovare nella residenza tradizionale del territorio regionale esteso attorno al vulcano Vesuvio alcune delle soluzioni arcaiche adoperate per esorcizzare la natura selvaggia e violenta che incuteva timore all’uomo e che doveva essere invece domata, rende ragione di un percorso di comprensione del fenomeno e giustifica alcuni degli aspetti tuttora presenti nei contesti edilizi e che occorre fortemente tutelare. Perdurano, infatti, in questo territorio, importanti sussistenze di residenze medievali che hanno non solo nella forma ma anche nella concezione costruttiva, archetipi principi che restituiscono un mondo ricco di richiamo alle cosmologie e anche ad alcune narrazioni che sembrerebbero uscite direttamente dall’Antico Testamento. D’altra parte la medesima fine di Pompei ed Ercolano, distrutte e seppellite da una pioggia di cenere lapilli infuocati, come Sodoma e Gomorra, racconta di una convivenza con il territorio e con l’ambiente che doveva, necessariamente, provvedere a creare esperienze costruttive che diventassero esse stesse ‘antidoto’ al cattivo seme del conflitto con l’ambiente. La casa medievale campana, infatti, trattiene tutta una serie di accorgimenti tecnici che la rendono esplicitazione plastica del voler assecondare gli agenti atmosferici per poter trarre da essi la linfa vitale per l’esistenza. Gli stessi materiali utilizzati per la costruzione delle case restano reperiti e recuperati dal suolo con l’importante organizzazione progettuale che contempla, insieme allo scavo delle fondazioni, la creazione resiliente di una cisterna entro cui convogliare le acque meteoriche sapientemente captate dalla superficie ad estradosso voltato che raccoglie la maggiore quantità possibile della risorsa idrica piovuta dal cielo. Anche in questa esperienza sembra riproporsi l’arcaica fondazione del mondo narrata dal libro della Genesi quando al secondo giorno l’Eterno Padre separò “le acque che sono sotto il firmamento da quelle che sono sopra il firmamento”. Non diversamente, lo stesso solaio intermedio delle case, realizzato con l’impiego di alberi di castagno -utilizzando i tronchi come travi e i rami come tavolame di chiusura tra gli interassi- ripropone l’ospitale, e perciò propiziatoria e benigna, accoglienza del patriarca Abramo che, alle querce di Mamre, accolse, sotto gli alberi, il Signore con i suoi angeli, prima che si recasse a verificare di persona ciò che accadeva a Sodoma. Il contributo proposto, investigando lo spazio costruito della residenza, intende restituire le ragioni culturali fondanti le relazioni culturali tra attese spirituali dell’uomo e sue contingenze secolari.
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