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Il dialogo tra Vaticano e Comitato Internazionale della Croce Rossa sulla questione dei prigionieri di guerra (1939-1944)
La Convenzione di Ginevra del 1929 pose la Santa Sede in una posizione di svantaggio rispetto alla Croce Rossa sul tema del soccorso ai prigionieri di guerra, e il tentativo della diplomazia umanitaria del Vaticano di ottenere il riconoscimento dell'attività del proprio Servizio Informazioni da parte dei paesi belligeranti durante la Seconda guerra mondiale fu visto con sospetto dal Comitato Internazionale e da alcune società nazionali della Croce Rossa. I tentativi di stabilire una collaborazione fra Croce Rossa e il Vaticano sul tema dei prigionieri di guerra furono indeboliti da questa competizione e da una generale sfiducia reciproca: se il Cicr riteneva che la Santa Sede dovesse limitare la propria azione al sostegno spirituale, quest'ultima guardava a volte con sospetto l'organizzazione ginevrina. Nonostante questo, forme di collaborazione emersero gradualmente con proseguire del coflitto e all'allargarsi dell'emergenza umanitaria, ponendo le basi per il futuro rapporto fra i due attori umanitari.