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L’incredibile sviluppo dell’economia taiwanese, contestuale al progressivo isolamento diplomatico del paese, ha generato una inedita capacità di attrazione nei confronti di Taiwan nel periodo preso in esame nella ricerca. L’avanzamento delle relazioni italo taiwanesi negli anni Novanta è riconducibile sia all’azione di lobbying di Taiwan in Italia sia alla concessione di importanti appalti pubblici ad aziende italiane. Un percorso interrotto, nei primi anni Duemila, dall’ascesa economica e industriale della Cina; la capacità di attrazione di Taiwan diminuisce drasticamente e le relazioni tra Roma e Taipei si complicano all’interno dei limiti della One China Policy. L’approccio revisionistico di Pechino e la crescente competizione egemonica tra la Repubblica Popolare cinese e gli Stati Uniti modificano in maniera radicale la percezione di Taiwan, e conseguentemente lo stato delle relazioni italo taiwanesi. 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THE EVOLUTION OF ITALIAN-TAIWANESE RELATIONS IN LIGHT OF THE GROWING US-PRC COMPETITION
L’articolo analizza la storia delle relazioni diplomatiche tra Italia e Taiwan dagli anni ‘80 ad oggi, attraverso sia gli scambi istituzionali tra Roma e Taipei, sia le interazioni informali che hanno sopperito alla mancanza di relazioni diplomatiche ufficiali tra i due paesi. La ricerca si basa sui documenti d’archivio, perlopiù inediti, provenienti dall’Ufficio Italiano di Promozione Economica, Commerciale e Culturale a Taipei. La vicinanza della sinistra italiana alle posizioni di Pechino, la forte volontà degli ambienti industriali di penetrare il mercato cinese e l’azione di lobbying per gli interessi taiwanesi portata avanti dalla destra conservatrice italiana sono gli elementi essenziali che hanno caratterizzato il percorso delle relazioni italo taiwanesi sin dal secondo dopoguerra. L’incredibile sviluppo dell’economia taiwanese, contestuale al progressivo isolamento diplomatico del paese, ha generato una inedita capacità di attrazione nei confronti di Taiwan nel periodo preso in esame nella ricerca. L’avanzamento delle relazioni italo taiwanesi negli anni Novanta è riconducibile sia all’azione di lobbying di Taiwan in Italia sia alla concessione di importanti appalti pubblici ad aziende italiane. Un percorso interrotto, nei primi anni Duemila, dall’ascesa economica e industriale della Cina; la capacità di attrazione di Taiwan diminuisce drasticamente e le relazioni tra Roma e Taipei si complicano all’interno dei limiti della One China Policy. L’approccio revisionistico di Pechino e la crescente competizione egemonica tra la Repubblica Popolare cinese e gli Stati Uniti modificano in maniera radicale la percezione di Taiwan, e conseguentemente lo stato delle relazioni italo taiwanesi. La questione taiwanese diventa un elemento rilevante per la politica estera italiana, tradizionalmente lontana dal quadrante Asia Pacifico, mentre le relazioni con Taipei sono sempre più associate a una dimensione valoriale, segnata dalla dicotomia tra valori democratici e autoritarismo.