{"title":"«/ es ?“马格纳斯祭司,萨穆斯·庞蒂菲克斯。”在11世纪到12世纪,教皇的首要地位和古老的遗嘱传统的发展阶段","authors":"Umberto Longo","doi":"10.5209/dmae.90596","DOIUrl":null,"url":null,"abstract":"Lo studio prende in esame una serie di fonti, (in particolare: De consideratione di Bernardo di Chiaravalle, Ep. 48 di Pier Damiani, Descriptio ecclesiae lateranensis, De sacra imagine Ss. Salvatoris in palatio lateranensi, Descriptio ecclesiae vaticanae) prodotte a Roma specialmente presso la basilica lateranense e il monastero delle Tre Fontane tra la metà del secolo XI e la metà del XII. Si può rintracciare il ricorso a temi e elementi della tradizione veterotestamentaria e i testi possono essere posti in connessione con una tradizione di recupero e rielaborazione di tradizioni dell’Antica Alleanza in relazione al processo di definizione del primato pontificio nel quadro della riforma ecclesiastica tra la metà del secolo XI e la metà del XII
 Il recupero della tradizione dell’Antica Alleanza e, all’interno di questa, nel pieno del processo di progressiva autoconsapevolezza e affermazione universale delle prerogative della figura papale, lo sviluppo e l’insistenza su alcuni temi si rivelano particolarmente congeniali ed efficaci, come, ad esempio, l’accostamento tra la figura del pontefice e Melchisedech, figura del re sacerdote sacro. Dagli inizi del secolo XIII la supremazia del Laterano e la sua identificazione con la figura del pontefice paiono perdere quel carattere di assiomaticità che sembravano possedere nel corso del secolo precedente. Siamo al termine di una traiettoria in cui la figura del papa e i suoi attributi si sono andati definendo e si sono connotati di un carattere escatologico che hanno contribuito a proiettare la figura del papa, vicario di Cristo, in una dimensione di preminenza universale. Il vincolo indissolubile tra il papa e il Laterano può cominciare ad allentarsi e i legami con la tradizione veterotestamentaria e l’interpretazione della figura e del ruolo del papa in chiave profetico/monastica/escatologica in connessione con i temi l’Antica Alleanza sembrano affievolirsi, ma non scompare, continua piuttosto a scorrere in maniera carsica, basta ammirare gli affreschi della cappella Sistina per averne contezza.","PeriodicalId":40181,"journal":{"name":"De Medio Aevo","volume":null,"pages":null},"PeriodicalIF":0.2000,"publicationDate":"2023-10-11","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":"0","resultStr":"{\"title\":\"«Quis es? Sacerdos magnus, summus Pontifex». Alcune tappe dell’elaborazione del primato pontificio e la tradizione veterotestamentaria tra XI e XII secolo\",\"authors\":\"Umberto Longo\",\"doi\":\"10.5209/dmae.90596\",\"DOIUrl\":null,\"url\":null,\"abstract\":\"Lo studio prende in esame una serie di fonti, (in particolare: De consideratione di Bernardo di Chiaravalle, Ep. 48 di Pier Damiani, Descriptio ecclesiae lateranensis, De sacra imagine Ss. Salvatoris in palatio lateranensi, Descriptio ecclesiae vaticanae) prodotte a Roma specialmente presso la basilica lateranense e il monastero delle Tre Fontane tra la metà del secolo XI e la metà del XII. Si può rintracciare il ricorso a temi e elementi della tradizione veterotestamentaria e i testi possono essere posti in connessione con una tradizione di recupero e rielaborazione di tradizioni dell’Antica Alleanza in relazione al processo di definizione del primato pontificio nel quadro della riforma ecclesiastica tra la metà del secolo XI e la metà del XII
 Il recupero della tradizione dell’Antica Alleanza e, all’interno di questa, nel pieno del processo di progressiva autoconsapevolezza e affermazione universale delle prerogative della figura papale, lo sviluppo e l’insistenza su alcuni temi si rivelano particolarmente congeniali ed efficaci, come, ad esempio, l’accostamento tra la figura del pontefice e Melchisedech, figura del re sacerdote sacro. Dagli inizi del secolo XIII la supremazia del Laterano e la sua identificazione con la figura del pontefice paiono perdere quel carattere di assiomaticità che sembravano possedere nel corso del secolo precedente. Siamo al termine di una traiettoria in cui la figura del papa e i suoi attributi si sono andati definendo e si sono connotati di un carattere escatologico che hanno contribuito a proiettare la figura del papa, vicario di Cristo, in una dimensione di preminenza universale. Il vincolo indissolubile tra il papa e il Laterano può cominciare ad allentarsi e i legami con la tradizione veterotestamentaria e l’interpretazione della figura e del ruolo del papa in chiave profetico/monastica/escatologica in connessione con i temi l’Antica Alleanza sembrano affievolirsi, ma non scompare, continua piuttosto a scorrere in maniera carsica, basta ammirare gli affreschi della cappella Sistina per averne contezza.\",\"PeriodicalId\":40181,\"journal\":{\"name\":\"De Medio Aevo\",\"volume\":null,\"pages\":null},\"PeriodicalIF\":0.2000,\"publicationDate\":\"2023-10-11\",\"publicationTypes\":\"Journal Article\",\"fieldsOfStudy\":null,\"isOpenAccess\":false,\"openAccessPdf\":\"\",\"citationCount\":\"0\",\"resultStr\":null,\"platform\":\"Semanticscholar\",\"paperid\":null,\"PeriodicalName\":\"De Medio Aevo\",\"FirstCategoryId\":\"1085\",\"ListUrlMain\":\"https://doi.org/10.5209/dmae.90596\",\"RegionNum\":0,\"RegionCategory\":null,\"ArticlePicture\":[],\"TitleCN\":null,\"AbstractTextCN\":null,\"PMCID\":null,\"EPubDate\":\"\",\"PubModel\":\"\",\"JCR\":\"0\",\"JCRName\":\"MEDIEVAL & RENAISSANCE STUDIES\",\"Score\":null,\"Total\":0}","platform":"Semanticscholar","paperid":null,"PeriodicalName":"De Medio Aevo","FirstCategoryId":"1085","ListUrlMain":"https://doi.org/10.5209/dmae.90596","RegionNum":0,"RegionCategory":null,"ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":null,"EPubDate":"","PubModel":"","JCR":"0","JCRName":"MEDIEVAL & RENAISSANCE STUDIES","Score":null,"Total":0}
«Quis es? Sacerdos magnus, summus Pontifex». Alcune tappe dell’elaborazione del primato pontificio e la tradizione veterotestamentaria tra XI e XII secolo
Lo studio prende in esame una serie di fonti, (in particolare: De consideratione di Bernardo di Chiaravalle, Ep. 48 di Pier Damiani, Descriptio ecclesiae lateranensis, De sacra imagine Ss. Salvatoris in palatio lateranensi, Descriptio ecclesiae vaticanae) prodotte a Roma specialmente presso la basilica lateranense e il monastero delle Tre Fontane tra la metà del secolo XI e la metà del XII. Si può rintracciare il ricorso a temi e elementi della tradizione veterotestamentaria e i testi possono essere posti in connessione con una tradizione di recupero e rielaborazione di tradizioni dell’Antica Alleanza in relazione al processo di definizione del primato pontificio nel quadro della riforma ecclesiastica tra la metà del secolo XI e la metà del XII
Il recupero della tradizione dell’Antica Alleanza e, all’interno di questa, nel pieno del processo di progressiva autoconsapevolezza e affermazione universale delle prerogative della figura papale, lo sviluppo e l’insistenza su alcuni temi si rivelano particolarmente congeniali ed efficaci, come, ad esempio, l’accostamento tra la figura del pontefice e Melchisedech, figura del re sacerdote sacro. Dagli inizi del secolo XIII la supremazia del Laterano e la sua identificazione con la figura del pontefice paiono perdere quel carattere di assiomaticità che sembravano possedere nel corso del secolo precedente. Siamo al termine di una traiettoria in cui la figura del papa e i suoi attributi si sono andati definendo e si sono connotati di un carattere escatologico che hanno contribuito a proiettare la figura del papa, vicario di Cristo, in una dimensione di preminenza universale. Il vincolo indissolubile tra il papa e il Laterano può cominciare ad allentarsi e i legami con la tradizione veterotestamentaria e l’interpretazione della figura e del ruolo del papa in chiave profetico/monastica/escatologica in connessione con i temi l’Antica Alleanza sembrano affievolirsi, ma non scompare, continua piuttosto a scorrere in maniera carsica, basta ammirare gli affreschi della cappella Sistina per averne contezza.