{"title":"地中海环境中纯山毛榉和混交林林分结构分析","authors":"P. A. Marziliano, G. Menguzzato, Luca Pelle","doi":"10.4129/IFM.2009.4.01","DOIUrl":null,"url":null,"abstract":"La storia recente dei boschi demaniali sull’Appennino Meridionale e stata caratterizzata da interventi di forte intensita seguiti da periodi piuttosto lunghi di abbandono, mentre in quelli di proprieta privata, spesso, sono state adottate forme di trattamento empiriche legate a usi e tradizioni locali, sostanzialmente riconducibili al taglio a scelta.Queste forme di gestione hanno portato all’affermazione di strutture sostanzialmente differenti,riconducibili a quelle semplificate dei popolamenti monoplani, oppure a quellecomplesse dei soprassuoli disetanei. In questo studio vengono esposte le caratteristiche strutturali di alcuni sistemi forestali fra quelli piu significativi dell’Appennino calabrese, con particolare riferimento ai boschi puri e misti di faggio e abete. Sono state prese in esame quattro tipologie strutturali: 1) faggeta monoplana; 2) faggeta pluristratificata; 3) fustaia mista faggio-abete pluristratificata; 4) abetina pluristratificata.Per la caratterizzazione dell’eterogeneita strutturale, oltre alla tradizionale descrizionedegli attributi selvicolturali e dendrometrici, sono stati utilizzati anche alcuni indici sintetici fra quelli piu largamente applicati in questo genere di analisi (sistema di indici NBSI, indice di Morisita e di Latham). Lo studio ha confermato come l’applicazione di forme di trattamento riconducibili a quelle della selvicoltura classica portano alla formazione di strutture semplificate, mentre il taglio a scelta consente la perpetuazione di strutture pluristratificate. Inoltre, gli indici di struttura sintetici presi in considerazione possonodare un contributo positivo per una piu efficace differenziazione della distribuzione spaziale orizzontale e verticale delle piante all’interno di un popolamento.","PeriodicalId":173092,"journal":{"name":"Italian Journal of Forest and Mountain Environments","volume":"27 1","pages":"0"},"PeriodicalIF":0.0000,"publicationDate":"1900-01-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":"3","resultStr":"{\"title\":\"Stand structure analysis in pure and mixed beech and silver fir woods in Mediterranean environment\",\"authors\":\"P. A. Marziliano, G. 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Stand structure analysis in pure and mixed beech and silver fir woods in Mediterranean environment
La storia recente dei boschi demaniali sull’Appennino Meridionale e stata caratterizzata da interventi di forte intensita seguiti da periodi piuttosto lunghi di abbandono, mentre in quelli di proprieta privata, spesso, sono state adottate forme di trattamento empiriche legate a usi e tradizioni locali, sostanzialmente riconducibili al taglio a scelta.Queste forme di gestione hanno portato all’affermazione di strutture sostanzialmente differenti,riconducibili a quelle semplificate dei popolamenti monoplani, oppure a quellecomplesse dei soprassuoli disetanei. In questo studio vengono esposte le caratteristiche strutturali di alcuni sistemi forestali fra quelli piu significativi dell’Appennino calabrese, con particolare riferimento ai boschi puri e misti di faggio e abete. Sono state prese in esame quattro tipologie strutturali: 1) faggeta monoplana; 2) faggeta pluristratificata; 3) fustaia mista faggio-abete pluristratificata; 4) abetina pluristratificata.Per la caratterizzazione dell’eterogeneita strutturale, oltre alla tradizionale descrizionedegli attributi selvicolturali e dendrometrici, sono stati utilizzati anche alcuni indici sintetici fra quelli piu largamente applicati in questo genere di analisi (sistema di indici NBSI, indice di Morisita e di Latham). Lo studio ha confermato come l’applicazione di forme di trattamento riconducibili a quelle della selvicoltura classica portano alla formazione di strutture semplificate, mentre il taglio a scelta consente la perpetuazione di strutture pluristratificate. Inoltre, gli indici di struttura sintetici presi in considerazione possonodare un contributo positivo per una piu efficace differenziazione della distribuzione spaziale orizzontale e verticale delle piante all’interno di un popolamento.