{"title":"破坏性和战争的心理社会分析。诗歌的理由能带来希望吗?","authors":"Carla Weber, U. Morelli","doi":"10.3280/eds2022-038006","DOIUrl":null,"url":null,"abstract":"Il decisivo passo avanti compiuto, nella ricerca psicoanalitica sulla guerra, la distruttività umana e il conflitto, da Franco Fornari e Luigi Pagliarani, deve essere riconsiderato alla luce della ridefinizione del significato stesso di essere umano che anche la psicoanalisi ha fatto propria, portando avanti un profondo cambiamento del proprio paradigma. Da una centratura su individuo e mondo interno, un individuo che si autodetermina ed è padrone illuministicamente di se stesso o con l'analisi lo deve diventare, l'affermazione dell'intersoggettività e la rilevanza corporea ed emozionale mostrano che siamo assoggettati e soggetti al-lo stesso tempo, non del tutto padroni di noi stessi, disposti all'adattamento a qualsiasi cosa, dipendenti dall'immanenza, ma anche generativi e poetici. Un esame di realtà, allora, si rende necessario per riconoscere la complessità della guerra e della distruttività. Rilevanza assume il ruolo delle istituzioni della vita quotidiana, da quelle dell'educazione, a quelle della cura a quelle del lavoro, e della loro capacità o incapacità di contenere e sostenere relazioni capaci di ela-borazione efficace e non distruttiva dei conflitti. Sono le istituzioni a contenere le possibilità della cooperazione vicendevole e le potenzialità mortifere. Se in esse depositiamo le micro-distruttività, ci educhiamo a ottenere la guerra. Si tratta di porre al centro un istituente che sostenga e favorisca l'elaborazione vicendevole del conflitto, contenendo l'antagonismo. Parlando di istituzioni ad ogni livello, parliamo in fondo della democrazia nelle sue più alte manifestazioni, simbolo materno da estendere, contenitore nel quale i nostri oggetti d'amore possano vi-vere.","PeriodicalId":197812,"journal":{"name":"EDUCAZIONE SENTIMENTALE","volume":"39 1 1","pages":"0"},"PeriodicalIF":0.0000,"publicationDate":"2023-04-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":"0","resultStr":"{\"title\":\"Psicosocioanalisi della distruttività e della guerra. Può la ragion poetica realizzare la speranza?\",\"authors\":\"Carla Weber, U. 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Psicosocioanalisi della distruttività e della guerra. Può la ragion poetica realizzare la speranza?
Il decisivo passo avanti compiuto, nella ricerca psicoanalitica sulla guerra, la distruttività umana e il conflitto, da Franco Fornari e Luigi Pagliarani, deve essere riconsiderato alla luce della ridefinizione del significato stesso di essere umano che anche la psicoanalisi ha fatto propria, portando avanti un profondo cambiamento del proprio paradigma. Da una centratura su individuo e mondo interno, un individuo che si autodetermina ed è padrone illuministicamente di se stesso o con l'analisi lo deve diventare, l'affermazione dell'intersoggettività e la rilevanza corporea ed emozionale mostrano che siamo assoggettati e soggetti al-lo stesso tempo, non del tutto padroni di noi stessi, disposti all'adattamento a qualsiasi cosa, dipendenti dall'immanenza, ma anche generativi e poetici. Un esame di realtà, allora, si rende necessario per riconoscere la complessità della guerra e della distruttività. Rilevanza assume il ruolo delle istituzioni della vita quotidiana, da quelle dell'educazione, a quelle della cura a quelle del lavoro, e della loro capacità o incapacità di contenere e sostenere relazioni capaci di ela-borazione efficace e non distruttiva dei conflitti. Sono le istituzioni a contenere le possibilità della cooperazione vicendevole e le potenzialità mortifere. Se in esse depositiamo le micro-distruttività, ci educhiamo a ottenere la guerra. Si tratta di porre al centro un istituente che sostenga e favorisca l'elaborazione vicendevole del conflitto, contenendo l'antagonismo. Parlando di istituzioni ad ogni livello, parliamo in fondo della democrazia nelle sue più alte manifestazioni, simbolo materno da estendere, contenitore nel quale i nostri oggetti d'amore possano vi-vere.