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La possibilità di “sintetizzare” i conti e ridurre il numero dei registri da utilizzare ideata dal Degrange ha spinto infatti molti autori a proporre nuovi procedimenti e congegni contabili basati su un registro di tipo sintetico. In Italia le più importanti applicazioni contabili di quel periodo – fra cui anche la Logismografia di Giuseppe Cerboni, utilizzata per quindici anni come metodologia delle scritture dello Stato italiano – devono la propria esistenza alla rivoluzionaria invenzione del giornalmastro. Scopo del presente lavoro è pertanto quello di individuare le applicazioni contabili che in Italia sono “derivate”, in maniera più o meno evidente, dal giornalmastro, evidenziandone le analogie e le differenze rispetto a quest’ultimo. Ciò ci consente anzitutto di evidenziare il concreto contributo di Edmond Degrange allo sviluppo della tecnica contabile in Italia – contributo che, per lungo tempo, è in realtà stato sottovalutato se non addirittura dimenticato – nonché di “mappare” lo stato della tecnica contabile italiana alle soglie del XX secolo. A tale fine sono state accuratamente esaminate tutte le opere di ragioneria apparse in Italia dalla divulgazione del giornalmastro (avvenuta nel 1804) a tutto il XIX secolo e, per tutte quelle per le quali si è riscontrata una “base” tecnica riconducibile al giornalmastro, è stata poi effettuata un’attenta analisi comparativa. 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Origini e sviluppi del giornalmastro nell’Italia dell’Ottocento
Il giornalmastro (il Journal-Grand-Livre), un innovativo e geniale registro contabile derivante dalla fusione del libro giornale e del libro mastro inventato da Edmond Degrange ai primi dell’Ottocento, è stato di fondamentale importanza per la modernizzazione della contabilità. Attraverso di esso, infatti Degrange ha aperto la strada all’utilizzo e favorito l’affermazione della partita doppia di tipo “sintetico” e dei conti “sinottici” dopo secoli di adozione della partita doppia di tipo “analitico”. Peraltro, il giornalmastro ha suscitato pure un notevolissimo interesse tra gli studiosi ed i professionisti, tanto che numerose sono le applicazioni contabili apparse nell’Ottocento che si basano sulla sua logica. La possibilità di “sintetizzare” i conti e ridurre il numero dei registri da utilizzare ideata dal Degrange ha spinto infatti molti autori a proporre nuovi procedimenti e congegni contabili basati su un registro di tipo sintetico. In Italia le più importanti applicazioni contabili di quel periodo – fra cui anche la Logismografia di Giuseppe Cerboni, utilizzata per quindici anni come metodologia delle scritture dello Stato italiano – devono la propria esistenza alla rivoluzionaria invenzione del giornalmastro. Scopo del presente lavoro è pertanto quello di individuare le applicazioni contabili che in Italia sono “derivate”, in maniera più o meno evidente, dal giornalmastro, evidenziandone le analogie e le differenze rispetto a quest’ultimo. Ciò ci consente anzitutto di evidenziare il concreto contributo di Edmond Degrange allo sviluppo della tecnica contabile in Italia – contributo che, per lungo tempo, è in realtà stato sottovalutato se non addirittura dimenticato – nonché di “mappare” lo stato della tecnica contabile italiana alle soglie del XX secolo. A tale fine sono state accuratamente esaminate tutte le opere di ragioneria apparse in Italia dalla divulgazione del giornalmastro (avvenuta nel 1804) a tutto il XIX secolo e, per tutte quelle per le quali si è riscontrata una “base” tecnica riconducibile al giornalmastro, è stata poi effettuata un’attenta analisi comparativa. Il lavoro è suscettibile di ulteriori approfondimenti in particolare per quanto riguarda un’analoga indagine in altri Paesi.