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L'esperienza del paesaggio nella natural visualization
Dagli anni 2000, nella visualizzazione architettonica (archviz) si può osservare la diffusione di una tendenza nota come visualizzazione naturale, in cui la strategia di comunicazione primaria risiede nella creazione di immagini e animazioni in computer grafica che sfruttano il contributo estetizzante del paesaggio. Di conseguenza, molte aree dell’industria 3D si sono specializzate nella creazione di assets e nello sviluppo di soluzioni dedicate al rendering della vegetazione e di paesaggi. Le campagne di scansione intraprese da Quixel, con le sue megascans, sono tra le più adottate nei CG film, con particolare riguardo ai paesaggi nordici e all’Islanda. Il legame simbolico e partecipativo dell’osservatore con la natura rappresenta il caso più evidente di sublimazione del paesaggio e ritorno ai temi romantici. Questo linguaggio viene oggi impiegato dal CG artist – e nello specifico dal 3D architectural visualizer – alla stessa maniera del pittore e del prospettivista del passato. Per questo motivo, il presente studio vuole proporre un’analisi e un confronto tra le immagini realizzate in computer grafica (CGI) e le opere pittoriche che, sebbene concepite in epoche passate, si rivelano ancora contemporanee nella concezione, nelle strategie di comunicazione, e nella struttura compositiva adottata.