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Alfieri vertit Terenzio: la scoperta del comico e il ruolo di Elio Donato
Con l’intento di plasmare un suo personale verso comico, a partire dal 1790 Vittorio Alfieri traduce, legge e postilla le commedie di Terenzio, dimostrando nell’occasione la sua natura di filologo, attento alle edizioni e ai commenti di cui esse sono corredate. In particolare, per recuperare la comicità latina, Alfieri plausibilmente legge e fa proprie le ‘preziose’ lezioni del commento esegetico di Elio Donato, riversandone le glosse nell’atto del tradurre l’Eunuchus.