{"title":"悲伤、沉默和遗漏:生活和诗人之间的“新生活”","authors":"C. Keen","doi":"10.54103/quadernidigargnano-05-03","DOIUrl":null,"url":null,"abstract":"This essay reflects on Dante's exploration of the theme of mourning in the Vita nova. It draws on critical approaches proposed by Giorgio Agamben, on the challenges of concluding poetic works, and by Nicola Gardini, on the eloquence of the unsaid, to review how Dante's organization of a unified narrative text still leaves space for inarticulacy, silences and omissions that together underline the difficulty of voicing sorrow in poetic form. As the ending of the Vita nova projects Dante's \"book of memory\" forward towards future as well as past experiences, biographical and poetic, his poetics of mourning for Beatrice become closely imbricated with the eloquence of what is not (yet) uttered.\nQuesto saggio riflette sull'esplorazione dantesca del tema del lutto nella Vita nova. Attingendo agli approcci critici proposti da un lato da Giorgio Agamben, sulle difficoltà di concludere un'opera poetica, e dall'altro da Nicola Gardini, sull'eloquenza del non detto, esso esamina come l'organizzazione dantesca di un testo narrativo unitario lasci ancora spazio all'inarticolazione, ai silenzi e alle omissioni, che insieme sottolineano la difficoltà di dare voce al dolore in forma poetica. Poiché il finale della Vita nova proietta il \"libro della memoria\" di Dante verso esperienze passate e future, biografiche e poetiche, la sua poetica del lutto per la morte di Beatrice si lega strettamente alla retorica del non (ancora) detto.","PeriodicalId":445184,"journal":{"name":"Quaderni di Gargnano","volume":null,"pages":null},"PeriodicalIF":0.0000,"publicationDate":"2022-12-07","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":"0","resultStr":"{\"title\":\"Lutto, silenzi e omissioni: la 'Vita nova' fra vissuto e poetato\",\"authors\":\"C. Keen\",\"doi\":\"10.54103/quadernidigargnano-05-03\",\"DOIUrl\":null,\"url\":null,\"abstract\":\"This essay reflects on Dante's exploration of the theme of mourning in the Vita nova. It draws on critical approaches proposed by Giorgio Agamben, on the challenges of concluding poetic works, and by Nicola Gardini, on the eloquence of the unsaid, to review how Dante's organization of a unified narrative text still leaves space for inarticulacy, silences and omissions that together underline the difficulty of voicing sorrow in poetic form. As the ending of the Vita nova projects Dante's \\\"book of memory\\\" forward towards future as well as past experiences, biographical and poetic, his poetics of mourning for Beatrice become closely imbricated with the eloquence of what is not (yet) uttered.\\nQuesto saggio riflette sull'esplorazione dantesca del tema del lutto nella Vita nova. Attingendo agli approcci critici proposti da un lato da Giorgio Agamben, sulle difficoltà di concludere un'opera poetica, e dall'altro da Nicola Gardini, sull'eloquenza del non detto, esso esamina come l'organizzazione dantesca di un testo narrativo unitario lasci ancora spazio all'inarticolazione, ai silenzi e alle omissioni, che insieme sottolineano la difficoltà di dare voce al dolore in forma poetica. Poiché il finale della Vita nova proietta il \\\"libro della memoria\\\" di Dante verso esperienze passate e future, biografiche e poetiche, la sua poetica del lutto per la morte di Beatrice si lega strettamente alla retorica del non (ancora) detto.\",\"PeriodicalId\":445184,\"journal\":{\"name\":\"Quaderni di Gargnano\",\"volume\":null,\"pages\":null},\"PeriodicalIF\":0.0000,\"publicationDate\":\"2022-12-07\",\"publicationTypes\":\"Journal Article\",\"fieldsOfStudy\":null,\"isOpenAccess\":false,\"openAccessPdf\":\"\",\"citationCount\":\"0\",\"resultStr\":null,\"platform\":\"Semanticscholar\",\"paperid\":null,\"PeriodicalName\":\"Quaderni di Gargnano\",\"FirstCategoryId\":\"1085\",\"ListUrlMain\":\"https://doi.org/10.54103/quadernidigargnano-05-03\",\"RegionNum\":0,\"RegionCategory\":null,\"ArticlePicture\":[],\"TitleCN\":null,\"AbstractTextCN\":null,\"PMCID\":null,\"EPubDate\":\"\",\"PubModel\":\"\",\"JCR\":\"\",\"JCRName\":\"\",\"Score\":null,\"Total\":0}","platform":"Semanticscholar","paperid":null,"PeriodicalName":"Quaderni di Gargnano","FirstCategoryId":"1085","ListUrlMain":"https://doi.org/10.54103/quadernidigargnano-05-03","RegionNum":0,"RegionCategory":null,"ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":null,"EPubDate":"","PubModel":"","JCR":"","JCRName":"","Score":null,"Total":0}
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摘要
本文反映了但丁在《新生》中对哀悼主题的探索。它借鉴了乔治·阿甘本(Giorgio Agamben)提出的关于结束诗歌作品的挑战的批评方法,以及尼古拉·加迪尼(Nicola Gardini)提出的关于未言说的口才的批评方法,来回顾但丁如何组织一个统一的叙事文本,仍然为不清晰、沉默和遗漏留下空间,这些都强调了以诗歌形式表达悲伤的困难。正如《新生》的结尾将但丁的"记忆之书"推向未来和过去的经历,传记的和诗意的,他对比阿特丽斯的哀悼之诗与尚未说出的雄辩紧密地联系在一起。我要用我自己的方式来表达我对新生命的渴望。Attingendo agli approcci critici proposti哒联合国lato哒乔治•阿冈本,sulle difficolta di concludere联合国'opera当时,e野大白羊'altro•尼古拉Gardini黄化'eloquenza德尔非detto,埃索esamina来l 'organizzazione dantesca di联合国服务narrativo unitario lasci又航天'inarticolazione, ai silenzi e阿莱omissioni,格瓦拉insieme sottolineano la difficolta di敢低地al dolore形式当时。《生命的最后一刻》《生命的最后一刻》《生命的最后一刻》《生命的最后一刻》《但丁的回忆》《生命的未来》《生命的未来》《生命的未来》《生命的未来》《生命的未来》《生命的未来》《生命的未来》《生命的未来》《生命的未来》《生命的未来》《生命的未来》《生命的未来》《生命的未来》《生命的未来》
Lutto, silenzi e omissioni: la 'Vita nova' fra vissuto e poetato
This essay reflects on Dante's exploration of the theme of mourning in the Vita nova. It draws on critical approaches proposed by Giorgio Agamben, on the challenges of concluding poetic works, and by Nicola Gardini, on the eloquence of the unsaid, to review how Dante's organization of a unified narrative text still leaves space for inarticulacy, silences and omissions that together underline the difficulty of voicing sorrow in poetic form. As the ending of the Vita nova projects Dante's "book of memory" forward towards future as well as past experiences, biographical and poetic, his poetics of mourning for Beatrice become closely imbricated with the eloquence of what is not (yet) uttered.
Questo saggio riflette sull'esplorazione dantesca del tema del lutto nella Vita nova. Attingendo agli approcci critici proposti da un lato da Giorgio Agamben, sulle difficoltà di concludere un'opera poetica, e dall'altro da Nicola Gardini, sull'eloquenza del non detto, esso esamina come l'organizzazione dantesca di un testo narrativo unitario lasci ancora spazio all'inarticolazione, ai silenzi e alle omissioni, che insieme sottolineano la difficoltà di dare voce al dolore in forma poetica. Poiché il finale della Vita nova proietta il "libro della memoria" di Dante verso esperienze passate e future, biografiche e poetiche, la sua poetica del lutto per la morte di Beatrice si lega strettamente alla retorica del non (ancora) detto.