{"title":"Giorgio Pasquali und die Filologia dantesca","authors":"F. Meier","doi":"10.1515/dante-2022-0005","DOIUrl":null,"url":null,"abstract":"Riassunto L’articolo parte dall’ipotesi che l’università di Gottinga, innanzitutto il suo dipartimento di filologia greca e antica, abbia avuto un qualche ruolo nel rinnovamento della filologia dantesca quale Michele Barbi l’aveva richiesto e promosso lungo la sua carriera. La figura di chiave per evidenziare questa connessione sorprendente è Giorgio Pasquali che prima della prima guerra mondiale giunse a Gottinga dove proseguì i suoi studi, fece la abilitazione e fu nominato professore. Lo scoppio della guerra poi lo costrinse a ritornare in Italia, a Firenze dove avrebbe praticato e propagato la nuova metodologia filologica tedesca. È vero che fin dall’Ottocento gli storici e filologi italiani s’ispirarono alle metodologie filologiche tedesche. Pasquali, tuttavia, andò oltre confrontandosi con i raffinamenti che Ulrich von Wilamowitz-Moellendorf aveva apportato allo studio e all’edizione dei testi antichi. Nel 1934 Pasquali pubblicò la monografia Storia della tradizione e la critica del testo che non ebbe soltanto un impatto sulla filologia greca e latina in Italia, ma anche sul giovane Gianfranco Contini e, a modo suo, su Michele Barbi in maniera notevole.","PeriodicalId":11276,"journal":{"name":"Deutsches Dante-Jahrbuch","volume":"107 21","pages":"54 - 65"},"PeriodicalIF":0.0000,"publicationDate":"2022-10-24","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":"1","resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":null,"PeriodicalName":"Deutsches Dante-Jahrbuch","FirstCategoryId":"1085","ListUrlMain":"https://doi.org/10.1515/dante-2022-0005","RegionNum":0,"RegionCategory":null,"ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":null,"EPubDate":"","PubModel":"","JCR":"","JCRName":"","Score":null,"Total":0}
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Abstract
Riassunto L’articolo parte dall’ipotesi che l’università di Gottinga, innanzitutto il suo dipartimento di filologia greca e antica, abbia avuto un qualche ruolo nel rinnovamento della filologia dantesca quale Michele Barbi l’aveva richiesto e promosso lungo la sua carriera. La figura di chiave per evidenziare questa connessione sorprendente è Giorgio Pasquali che prima della prima guerra mondiale giunse a Gottinga dove proseguì i suoi studi, fece la abilitazione e fu nominato professore. Lo scoppio della guerra poi lo costrinse a ritornare in Italia, a Firenze dove avrebbe praticato e propagato la nuova metodologia filologica tedesca. È vero che fin dall’Ottocento gli storici e filologi italiani s’ispirarono alle metodologie filologiche tedesche. Pasquali, tuttavia, andò oltre confrontandosi con i raffinamenti che Ulrich von Wilamowitz-Moellendorf aveva apportato allo studio e all’edizione dei testi antichi. Nel 1934 Pasquali pubblicò la monografia Storia della tradizione e la critica del testo che non ebbe soltanto un impatto sulla filologia greca e latina in Italia, ma anche sul giovane Gianfranco Contini e, a modo suo, su Michele Barbi in maniera notevole.
这篇文章的摘要是基于这样一种假设,即哥廷根大学,首先是其古希腊文学系,在迈克尔·巴比(michael Barbi)的要求和职业生涯中,在但丁文学系的复兴中发挥了一定的作用。强调这种惊人联系的关键人物是乔治·帕斯夸里,他在第一次世界大战前来到哥廷加,在那里他继续他的学业,获得了博士学位,并被任命为教授。战争爆发后,他被迫回到意大利,回到佛罗伦萨,在那里他将练习和传播新的德国语言学方法。的确,自19世纪以来,意大利历史学家和语言学家一直受到德国语言学方法的启发。然而,pasche更进一步,将Ulrich von Wilamowitz-Moellendorf对古代文献的研究和出版所做的改进进行了比较。1934年,帕斯夸里出版了他的专著《传统的历史》和对这篇文章的批评,这篇文章不仅对意大利的希腊和拉丁文学学产生了影响,而且对年轻的吉安弗兰科·康蒂尼也产生了影响,以他自己的方式,对米歇尔·巴比也产生了影响。