A. Ganau, Tonino Bullitta, M. Negri, Giovanni Gazale
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Abstract
Negli ultimi decenni l’aspettativa di vita si è allungata notevolmente. Allo stesso tempo, i cambiamenti demografici in atto stanno determinando un rapido aumento della popolazione anziana. Pertanto, l’aumento della longevità non si accompagna ad un proporzionale incremento della durata di vita in salute a causa della importante crescita delle malattie età-dipendenti. L’Italia è caratterizzata da una aspettativa di vita tra le più lunghe al mondo, dall’età media più alta in Europa, da una rapida crescita delle malattie croniche e dei relativi costi sanitari. L’invecchiamento della popolazione sta impattando pesantemente sul sistema sanitario, la cui organizzazione territoriale appare inadeguata a gestire la mole crescente di cronicità, come dimostrano le interminabili liste di attesa. La Missione 6 del PNRR prevede importanti investimenti anche nella riorganizzazione della sanità territoriale, con la creazione delle Case e degli Ospedali di Comunità e delle Centrali Operative territoriali e con l’attivazione della telemedicina per favorire la medicina di prossimità. In questa nuova organizzazione, va definito il ruolo della cardiologia territoriale nella gestione delle malattie cardiovascolari – che sono parte preminente della cronicità. Vanno precisati i rapporti con le Case e gli Ospedali della comunità e i loro professionisti, come pure gli strumenti e la formazione per le televisite, il telemonitoraggio e il teleconsulto. Infine, va compreso come portare a livello di popolazione la prevenzione primaria cardiovascolare. Per chiarire tutti questi aspetti è necessaria una tempestiva interlocuzione tra società cardiologiche, Ministero della Salute e Assessorati alla Sanità regionali.