{"title":"Una scelta per l'Europa, una scelta per lo sviluppo? La Banca d'Italia, il Piano Pandolfi e lo Sme (1977-1979)","authors":"G. Piluso","doi":"10.3280/ic298-oa2","DOIUrl":null,"url":null,"abstract":"Tra il 1977 e il 1979, la creazione del Sistema monetario europeo (Sme) introdusse, per l'Italia, un elemento che sarebbe divenuto centrale nella strategia di aggiustamento agli shock macroeconomici degli anni Settanta, il \"vincolo esterno\", uno strumento politico di matrice tecnocratica cui si affidava il risanamento della finanza pubblica e il rilancio della competitività dell'economia del paese. Le riforme dell'ambizioso programma concepito da un economista della Banca d'Italia, Tommaso Padoa-Schioppa, nell'estate del 1978 per consentire all'economia italiana di recuperare competitività, noto come \"Piano Pandolfi\", delinearono i tratti essenziali dell'ingresso della lira nello Sme esattamente quale \"vincolo esterno\", sulla scorta di indicazioni del direttore generale della Banca d'Italia, Carlo Azeglio Ciampi, nonostante le obiezioni di merito manifestate dal governatore Paolo Baffi. In quei frangenti la Banca d'Italia assunse consapevolmente quel ruolo di supplenza che ne avrebbe caratterizzato l'azione nel decennio seguente, motivando e orientando le scelte politiche del paese a favore di una sempre più stringente integrazione economica e monetaria dell'Europa, in quella direzione che si sarebbe infine precisata con il Trattato di Maastricht. Il vincolo esterno delineato da Padoa-Schioppa con il Piano Pandolfi, coerentemente con l'impianto dello Sme, si spostava ai vincoli di cambio connessi alla finanza pubblica e ai fenomeni di fiscal dominance che ancora caratterizzavano la politica monetaria in Italia, si trasformava cioè in un vincolo di politica fiscale che il cosiddetto divorzio tra Banca d'Italia e Tesoro del luglio 1981 avrebbe formalmente riconosciuto. Il classico vincolo esterno di conti e cambi con l'estero sarebbe rimasto verso il resto del mondo come tale, ossia di natura economica e non \"giuridica\", per usare la categoria impiegata da Guido Carli nei primi anni Novanta.","PeriodicalId":81587,"journal":{"name":"Italia contemporanea","volume":"56 1","pages":""},"PeriodicalIF":0.0000,"publicationDate":"2022-06-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":"0","resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":null,"PeriodicalName":"Italia contemporanea","FirstCategoryId":"1085","ListUrlMain":"https://doi.org/10.3280/ic298-oa2","RegionNum":0,"RegionCategory":null,"ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":null,"EPubDate":"","PubModel":"","JCR":"","JCRName":"","Score":null,"Total":0}
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Abstract
Tra il 1977 e il 1979, la creazione del Sistema monetario europeo (Sme) introdusse, per l'Italia, un elemento che sarebbe divenuto centrale nella strategia di aggiustamento agli shock macroeconomici degli anni Settanta, il "vincolo esterno", uno strumento politico di matrice tecnocratica cui si affidava il risanamento della finanza pubblica e il rilancio della competitività dell'economia del paese. Le riforme dell'ambizioso programma concepito da un economista della Banca d'Italia, Tommaso Padoa-Schioppa, nell'estate del 1978 per consentire all'economia italiana di recuperare competitività, noto come "Piano Pandolfi", delinearono i tratti essenziali dell'ingresso della lira nello Sme esattamente quale "vincolo esterno", sulla scorta di indicazioni del direttore generale della Banca d'Italia, Carlo Azeglio Ciampi, nonostante le obiezioni di merito manifestate dal governatore Paolo Baffi. In quei frangenti la Banca d'Italia assunse consapevolmente quel ruolo di supplenza che ne avrebbe caratterizzato l'azione nel decennio seguente, motivando e orientando le scelte politiche del paese a favore di una sempre più stringente integrazione economica e monetaria dell'Europa, in quella direzione che si sarebbe infine precisata con il Trattato di Maastricht. Il vincolo esterno delineato da Padoa-Schioppa con il Piano Pandolfi, coerentemente con l'impianto dello Sme, si spostava ai vincoli di cambio connessi alla finanza pubblica e ai fenomeni di fiscal dominance che ancora caratterizzavano la politica monetaria in Italia, si trasformava cioè in un vincolo di politica fiscale che il cosiddetto divorzio tra Banca d'Italia e Tesoro del luglio 1981 avrebbe formalmente riconosciuto. Il classico vincolo esterno di conti e cambi con l'estero sarebbe rimasto verso il resto del mondo come tale, ossia di natura economica e non "giuridica", per usare la categoria impiegata da Guido Carli nei primi anni Novanta.
1977年至1979年期间,建立欧洲货币体系(ems),提出了对意大利来说,将成为核心在20世纪70年代,宏观经济冲击的调整战略的“外部限制”,一种政治工具的技术官僚,在恢复公共财政的矩阵和振兴该国经济的竞争力。经济学家设计的宏伟方案的改革意大利央行(bank of italy), 1978年夏天,托马斯·padoa - schioppa为使意大利经济恢复竞争力,称为“潘多尔计划”基本上涵盖delinearono进入确切地里拉在新兴市场的“外部限制”的总干事的建议,根据意大利央行(bank of italy),卡洛·夏皮,尽管总督保罗胡须表达的反对意见。在这些情况下,意大利央行(bank of italy)重置了有意识地作用,会在接下来的十年中,行动激励和指导这个国家的政策选择赞成一项欧洲经济和货币一体化越来越严格,在最后的方向发展,这将导致《马斯特里赫特条约》(Maastricht treaty)。多尔菲padoa - schioppa计划所描绘的外部限制,新兴市场按照工厂,漂浮着汇率的限制财政dominance现象提供了有关公共财政和货币政策的存在,在意大利税务政策约束,即所谓的意大利银行和财政部之间的离婚,1981年7月正式承认。正如圭多•卡莉(Guido Carli)在上世纪90年代初使用的“法律”类别所言,传统的外部账户和外汇联系将继续存在于世界其他地区。