{"title":"Politerapia e target terapeutici: dalla prevenzione cardiovascolare nel soggetto ad alto rischio agli obiettivi di salute","authors":"M. Uguccioni, G. Zito","doi":"10.17473/1971-6818-2023-1-1","DOIUrl":null,"url":null,"abstract":"Negli ultimi tre decenni una consistente mole di trial clinici cardiovascolari ha dimostrato che gli interventi farmacologici sono in grado di ridurre significativamente morbilità e mortalità cardiovascolare. Ciò nonostante, numerose survey, italiane ed internazionali, hanno dimostrato un largo sottoutilizzo dei trattamenti farmacologici raccomandati dalle linee guida. Tale sottoutilizzo deriva da numerosi fattori che vanno dalla scarsa aderenza da parte dei pazienti, all’inerzia terapeutica del medico, agli ostacoli organizzativi del sistema sanitario nel suo insieme. Ne consegue una sotto prescrizione e/o un sotto dosaggio dei trattamenti raccomandati, non in linea con le accomandazioni scientifiche ed il conseguente mancato raggiungimento degli obiettivi terapeutici. Con queste premesse, è naturale che in epoca di medicina basata sull’evidenza molti programmi per il miglioramento della qualità delle cure siano volti da un lato ad incrementare una appropriata prescrizione dei farmaci raccomandati dalle linee guida, dall’altro a ridurre le barriere culturali ed organizzative per una accettabile aderenza terapeutica. L’implementazione di terapie farmacologiche efficaci, a basso costo ed accessibili per la grande maggioranza dei pazienti deve essere considerata un indicatore di buona qualità complessiva dell’assistenza sanitaria.","PeriodicalId":9447,"journal":{"name":"CARDIOLOGIA AMBULATORIALE","volume":"102 1","pages":""},"PeriodicalIF":0.0000,"publicationDate":"2023-05-02","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":"0","resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":null,"PeriodicalName":"CARDIOLOGIA AMBULATORIALE","FirstCategoryId":"1085","ListUrlMain":"https://doi.org/10.17473/1971-6818-2023-1-1","RegionNum":0,"RegionCategory":null,"ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":null,"EPubDate":"","PubModel":"","JCR":"","JCRName":"","Score":null,"Total":0}
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Abstract
Negli ultimi tre decenni una consistente mole di trial clinici cardiovascolari ha dimostrato che gli interventi farmacologici sono in grado di ridurre significativamente morbilità e mortalità cardiovascolare. Ciò nonostante, numerose survey, italiane ed internazionali, hanno dimostrato un largo sottoutilizzo dei trattamenti farmacologici raccomandati dalle linee guida. Tale sottoutilizzo deriva da numerosi fattori che vanno dalla scarsa aderenza da parte dei pazienti, all’inerzia terapeutica del medico, agli ostacoli organizzativi del sistema sanitario nel suo insieme. Ne consegue una sotto prescrizione e/o un sotto dosaggio dei trattamenti raccomandati, non in linea con le accomandazioni scientifiche ed il conseguente mancato raggiungimento degli obiettivi terapeutici. Con queste premesse, è naturale che in epoca di medicina basata sull’evidenza molti programmi per il miglioramento della qualità delle cure siano volti da un lato ad incrementare una appropriata prescrizione dei farmaci raccomandati dalle linee guida, dall’altro a ridurre le barriere culturali ed organizzative per una accettabile aderenza terapeutica. L’implementazione di terapie farmacologiche efficaci, a basso costo ed accessibili per la grande maggioranza dei pazienti deve essere considerata un indicatore di buona qualità complessiva dell’assistenza sanitaria.