{"title":"Scientific networks, Vesuvius and politics: the case of Teodoro Monticelli in Naples, 1790-1845","authors":"J. Brewer","doi":"10.18352/incontri.10285","DOIUrl":null,"url":null,"abstract":"Questo articolo indaga le attivita e l’uso di reti di studiosi da parte di Teodoro Monticelli, il geologo, funzionario e segretario dell’Accademia scientifica di Napoli all’inizio del XIX secolo. L’autore pone in evidenza come Monticelli costrui una rete di connessioni con i suoi colleghi studiosi e geologi in tutta la penisola italiana, che, allo stesso tempo, era collegata a una rete internazionale di studiosi, centrata principalmente su Parigi, ma che si estendeva alla Russia e al Nuovo Mondo. Tali reti venivano sostenute attraverso lo scambio di informazioni per corrispondenza e la condivisione di pubblicazioni, e attraverso il dono, il baratto, lo scambio e la vendita di esemplari geologici. Grazie alla mediazione di viaggiatori, alcuni italiani, piu spesso stranieri, ostacoli come le cattive comunicazioni e la censura furono superati: la loro funzione era di trasportare lettere, pubblicazioni ed esemplari geologici tra i diversi centri in cambio di raccomandazioni che consentivono loro accesso a studiosi, collezioni, universita e accademie. In particolare, la rete all’interno della penisola italiana cerco consapevolmente di sviluppare una scienza “italiana”. A Napoli Monticelli uso il fascino scientifico del Vesuvio e il suo speciale ruolo di principale esperto locale per promuovere le riforme all’interno del Regno delle Due Sicilie e per realizzare la sua visione di Napoli come centro di indagine scientifica.","PeriodicalId":30270,"journal":{"name":"Incontri Rivista Europea di Studi Italiani","volume":"23 1","pages":""},"PeriodicalIF":0.0000,"publicationDate":"2019-09-15","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":"1","resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":null,"PeriodicalName":"Incontri Rivista Europea di Studi Italiani","FirstCategoryId":"1085","ListUrlMain":"https://doi.org/10.18352/incontri.10285","RegionNum":0,"RegionCategory":null,"ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":null,"EPubDate":"","PubModel":"","JCR":"","JCRName":"","Score":null,"Total":0}
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Abstract
Questo articolo indaga le attivita e l’uso di reti di studiosi da parte di Teodoro Monticelli, il geologo, funzionario e segretario dell’Accademia scientifica di Napoli all’inizio del XIX secolo. L’autore pone in evidenza come Monticelli costrui una rete di connessioni con i suoi colleghi studiosi e geologi in tutta la penisola italiana, che, allo stesso tempo, era collegata a una rete internazionale di studiosi, centrata principalmente su Parigi, ma che si estendeva alla Russia e al Nuovo Mondo. Tali reti venivano sostenute attraverso lo scambio di informazioni per corrispondenza e la condivisione di pubblicazioni, e attraverso il dono, il baratto, lo scambio e la vendita di esemplari geologici. Grazie alla mediazione di viaggiatori, alcuni italiani, piu spesso stranieri, ostacoli come le cattive comunicazioni e la censura furono superati: la loro funzione era di trasportare lettere, pubblicazioni ed esemplari geologici tra i diversi centri in cambio di raccomandazioni che consentivono loro accesso a studiosi, collezioni, universita e accademie. In particolare, la rete all’interno della penisola italiana cerco consapevolmente di sviluppare una scienza “italiana”. A Napoli Monticelli uso il fascino scientifico del Vesuvio e il suo speciale ruolo di principale esperto locale per promuovere le riforme all’interno del Regno delle Due Sicilie e per realizzare la sua visione di Napoli come centro di indagine scientifica.