{"title":"Esiste la mente inconscia? La (ri)scoperta dell'inconscio alla luce delle neuroscienze","authors":"Giuseppe De Benedittis","doi":"10.3280/ipn2023-001001","DOIUrl":null,"url":null,"abstract":"La scoperta che una parte straordinaria della nostra vita mentale avviene al di fuori della nostra consapevolezza viene generalmente accreditata a Sigmund Freud, anche se storicamente è di molto antecedente. La mente inconscia è gene-ralmente considerata in psicologia generale come l'ombra della \"reale\" mente con-scia, ma vi è una significativa evidenza che l'inconscio non sia meno flessibile, complesso, intenzionale della sua controparte conscia. Numerosi sistemi inconsci regolano processi attentivi, percettivi, emozionali, mnestici, valutativi e motivazio-nali. Tali processi cognitivi si manifestano a livello inconscio e influenzano com-portamento ed emozioni (affetti). Le neuroscienze soltanto di recente hanno co-minciato a comprendere i correlati neurali di tali processi e le loro interazioni di-namiche con i processi consci. Ad esempio, come impulsi, pensieri e desideri consci diventino inconsci (e.g., repressione, dissociazione) e, d'altra parte, come impulsi, motivazioni e desideri inconsci diventino consci (e.g., lapsus e/o atti mancati freu-diani). Sulla base dell'evidenza disponibile, non esistono strutture e circuiti cerebra-li specificamente deputati all'elaborazione del pensiero inconscio, ma tutte le re-gioni del cervello partecipano al pensiero cosciente e non cosciente. Qual è il rap-porto tra inconscio e coscienza? Si tende a ritenere che le radici profonde della co-scienza e del senso di sé risiedano in un grande insieme di strutture cerebrali fina-lizzate alla mappatura neurale del corpo e all'omeostasi in modo non consapevo-le. Sarebbe questo il \"Proto-Sé\" Inconscio (Damasio, 2003), dal quale emergerebbe l'espe¬rienza cosciente. In questa prospettiva, si può arguire che le azioni della men-te inconscia precedono e influenzano l'emergenza della mente conscia. Non sap-piamo se queste attività implicite e automatiche possano essere concettualizzate e organizzate in una mente auto-inconscia che assomigli alla mente auto-cosciente. Anche se percezioni, sentimenti, motivazioni e alcuni processi decisionali possono verificarsi al di fuori della consapevolezza, ciò che sembra mancare è la capacità e l'intensità di queste attività implicite di auto-organizzarsi, possibilmente attraverso un meccanismo bottom-up di coalizioni neurali, in una rappresentazione coerente, significativa e mirata della realtà.","PeriodicalId":85471,"journal":{"name":"Rivista internazionale di psicologia e ipnosi","volume":"25 1","pages":""},"PeriodicalIF":0.0000,"publicationDate":"2023-07-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":"0","resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":null,"PeriodicalName":"Rivista internazionale di psicologia e ipnosi","FirstCategoryId":"1085","ListUrlMain":"https://doi.org/10.3280/ipn2023-001001","RegionNum":0,"RegionCategory":null,"ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":null,"EPubDate":"","PubModel":"","JCR":"","JCRName":"","Score":null,"Total":0}
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Abstract
La scoperta che una parte straordinaria della nostra vita mentale avviene al di fuori della nostra consapevolezza viene generalmente accreditata a Sigmund Freud, anche se storicamente è di molto antecedente. La mente inconscia è gene-ralmente considerata in psicologia generale come l'ombra della "reale" mente con-scia, ma vi è una significativa evidenza che l'inconscio non sia meno flessibile, complesso, intenzionale della sua controparte conscia. Numerosi sistemi inconsci regolano processi attentivi, percettivi, emozionali, mnestici, valutativi e motivazio-nali. Tali processi cognitivi si manifestano a livello inconscio e influenzano com-portamento ed emozioni (affetti). Le neuroscienze soltanto di recente hanno co-minciato a comprendere i correlati neurali di tali processi e le loro interazioni di-namiche con i processi consci. Ad esempio, come impulsi, pensieri e desideri consci diventino inconsci (e.g., repressione, dissociazione) e, d'altra parte, come impulsi, motivazioni e desideri inconsci diventino consci (e.g., lapsus e/o atti mancati freu-diani). Sulla base dell'evidenza disponibile, non esistono strutture e circuiti cerebra-li specificamente deputati all'elaborazione del pensiero inconscio, ma tutte le re-gioni del cervello partecipano al pensiero cosciente e non cosciente. Qual è il rap-porto tra inconscio e coscienza? Si tende a ritenere che le radici profonde della co-scienza e del senso di sé risiedano in un grande insieme di strutture cerebrali fina-lizzate alla mappatura neurale del corpo e all'omeostasi in modo non consapevo-le. Sarebbe questo il "Proto-Sé" Inconscio (Damasio, 2003), dal quale emergerebbe l'espe¬rienza cosciente. In questa prospettiva, si può arguire che le azioni della men-te inconscia precedono e influenzano l'emergenza della mente conscia. Non sap-piamo se queste attività implicite e automatiche possano essere concettualizzate e organizzate in una mente auto-inconscia che assomigli alla mente auto-cosciente. Anche se percezioni, sentimenti, motivazioni e alcuni processi decisionali possono verificarsi al di fuori della consapevolezza, ciò che sembra mancare è la capacità e l'intensità di queste attività implicite di auto-organizzarsi, possibilmente attraverso un meccanismo bottom-up di coalizioni neurali, in una rappresentazione coerente, significativa e mirata della realtà.