H. de Lesquen , L. Gust , F. Béranger , I. Bouabdallah , M. Vasse , G. Brioude , X.B. D’Journo , G. Boddaert , J.-P. Avaro
{"title":"Trattamento chirurgico dei traumi penetranti del torace","authors":"H. de Lesquen , L. Gust , F. Béranger , I. Bouabdallah , M. Vasse , G. Brioude , X.B. D’Journo , G. Boddaert , J.-P. Avaro","doi":"10.1016/S1636-5577(20)44140-9","DOIUrl":null,"url":null,"abstract":"<div><p>Rara nella pratica civile, la mortalità delle ferite al petto è notevolmente migliorata rispetto al <span>XX</span> secolo, grazie ai progressi della rianimazione, del tempo di trasporto e della chirurgia. La gestione del trauma toracico penetrante inizia in ambito preospedaliero con dei gesti di salvataggio: essufflazione con ago seguita da pleurotomia, coniotomia e medicazione a tre lati. Continua in sala di deshockaggio mediante gesti chirurgici elementari: drenaggio toracico, tracheotomia chirurgica e toracotomia di rianimazione. Lo stato emodinamico, l’ecografia e la radiografia del torace determinano, quindi, la strategia chirurgica: nell’infortunato instabile, vale a dire nel 10% dei casi, l’emostasi chirurgica non deve essere ritardata. Al di fuori del sospetto di ferita toracoaddominale, in cui è privilegiata una laparotomia, una toracotomia anterolaterale nel quarto spazio intercostale permette un approccio standardizzato dell’insieme cuore-polmoni, eventualmente combinato a una sternotomia mediana in caso di lesione del mediastino superiore, a una sternotomia trasversale e a una toracotomia controlaterale in caso di ferita cardiaca o a una frenotomia e/o a una laparotomia in caso di lesione transdiaframmatica. I gesti di emostasi o di aerostasi sono definitivi, dopo manovre di controllo temporaneo, e privilegiano il risparmio parenchimale e la rivascolarizzazione anatomica. La procedura viene abbreviata eseguendo un <em>packing</em>. Nell’infortunato stabile, cioè nel 90% dei casi, una TC o un’endoscopia completano la valutazione. La toracoscopia consente un’esplorazione esaustiva della cavità e la realizzazione di gesti di emostasi e aerostasi semplici. Il trattamento chirurgico del trauma penetrante del torace deve integrarsi all’interno di una gestione globale e protocollata dell’infortunato, raggruppata sotto il termine di <em>damage control</em>, per poter affrontare un distress circolatorio e/o respiratorio.</p></div>","PeriodicalId":100452,"journal":{"name":"EMC - Tecniche Chirurgiche - Chirurgia Generale","volume":"20 1","pages":"Pages 1-19"},"PeriodicalIF":0.0000,"publicationDate":"2020-10-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"https://sci-hub-pdf.com/10.1016/S1636-5577(20)44140-9","citationCount":"0","resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":null,"PeriodicalName":"EMC - Tecniche Chirurgiche - Chirurgia Generale","FirstCategoryId":"1085","ListUrlMain":"https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S1636557720441409","RegionNum":0,"RegionCategory":null,"ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":null,"EPubDate":"","PubModel":"","JCR":"","JCRName":"","Score":null,"Total":0}
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Abstract
Rara nella pratica civile, la mortalità delle ferite al petto è notevolmente migliorata rispetto al XX secolo, grazie ai progressi della rianimazione, del tempo di trasporto e della chirurgia. La gestione del trauma toracico penetrante inizia in ambito preospedaliero con dei gesti di salvataggio: essufflazione con ago seguita da pleurotomia, coniotomia e medicazione a tre lati. Continua in sala di deshockaggio mediante gesti chirurgici elementari: drenaggio toracico, tracheotomia chirurgica e toracotomia di rianimazione. Lo stato emodinamico, l’ecografia e la radiografia del torace determinano, quindi, la strategia chirurgica: nell’infortunato instabile, vale a dire nel 10% dei casi, l’emostasi chirurgica non deve essere ritardata. Al di fuori del sospetto di ferita toracoaddominale, in cui è privilegiata una laparotomia, una toracotomia anterolaterale nel quarto spazio intercostale permette un approccio standardizzato dell’insieme cuore-polmoni, eventualmente combinato a una sternotomia mediana in caso di lesione del mediastino superiore, a una sternotomia trasversale e a una toracotomia controlaterale in caso di ferita cardiaca o a una frenotomia e/o a una laparotomia in caso di lesione transdiaframmatica. I gesti di emostasi o di aerostasi sono definitivi, dopo manovre di controllo temporaneo, e privilegiano il risparmio parenchimale e la rivascolarizzazione anatomica. La procedura viene abbreviata eseguendo un packing. Nell’infortunato stabile, cioè nel 90% dei casi, una TC o un’endoscopia completano la valutazione. La toracoscopia consente un’esplorazione esaustiva della cavità e la realizzazione di gesti di emostasi e aerostasi semplici. Il trattamento chirurgico del trauma penetrante del torace deve integrarsi all’interno di una gestione globale e protocollata dell’infortunato, raggruppata sotto il termine di damage control, per poter affrontare un distress circolatorio e/o respiratorio.