E. Bentivegna, S. Gouy, A. Maulard, G. Miailhe, P. Morice
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Abstract
I carcinomi epiteliali dell’ovaio sono tumori di prognosi sfavorevole. La chirurgia è il momento essenziale della valutazione dell’estensione e del trattamento di questi tumori. Indipendentemente dallo stadio, la terapia chirurgica deve includere almeno una citologia peritoneale, un’isterectomia con annessiectomia bilaterale, un’omentectomia, una linfoadenectomia pelvica e lomboaortica, un’appendicectomia e più campionamenti peritoneali. Nello stadio I, nelle donne in età fertile che desiderano rimanere incinte, l’utero e l’ovaio controlaterale possono essere preservati. Negli stadi II e III, a carcinomatosi limitata, la strategia terapeutica combina una chirurgia primaria e una chemioterapia sistematica. Negli stadi avanzati, la chirurgia radicale, che comporta la rimozione di tutti i noduli carcinomatosi con la necessità di possibili resezioni digestive, è essenziale; la dimensione del residuo tumorale alla fine dell’intervento è il fattore prognostico più importante.