{"title":"Trattamento chirurgico a cielo aperto e per via laparoscopica del reflusso vescicorenale negli adulti","authors":"B. Pradère , B. Faivre d’Arcier , F. Bruyère","doi":"10.1016/S1636-5577(22)46927-6","DOIUrl":null,"url":null,"abstract":"<div><p>Il reflusso vescicorenale negli adulti è molto più raro che nei bambini, ma rimane una patologia che bisogna saper evocare e ricercare. Quando il reflusso è sintomatico su un rene funzionante, può essere proposto un trattamento chirurgico del reflusso. Le tecniche chirurgiche si sono sviluppate nel corso del XX secolo, insieme alla comprensione della fisiopatologia e dei meccanismi della giunzione ureterovescicale. Queste tecniche differiscono a seconda che rispettino o meno l’orifizio di inserzione dell’uretere detto hiatus ureterale (infraiatale o sopraiatale) e a seconda del tipo di accesso vescicale (extravescicale o endovescicale). Alcune tecniche storiche sono state abbandonate per conservare solo le più efficaci, come quelle descritte da Cohen, Politano e Leadbetter, Lich-Gregoir o ancora Gil-Vernet. La conoscenza di alcune tecniche ormai abbandonate di routine rimane essenziale per affrontare situazioni eccezionali o casi particolari. Con l’avvento della laparoscopia classica e poi di quella robotica, le cosiddette tecniche “aperte” sono state adattate con successo alla laparoscopia. Le complicanze postoperatorie sono essenzialmente le stenosi postoperatorie, i fallimenti con persistenza del reflusso e la comparsa di un reflusso controlaterale. Inoltre vi sono situazioni specifiche (duplicità, megauretere, vescica neurologica, ecc.) che richiedono una valutazione e una gestione terapeutica specifica.</p></div>","PeriodicalId":100452,"journal":{"name":"EMC - Tecniche Chirurgiche - Chirurgia Generale","volume":"22 1","pages":"Pages 1-19"},"PeriodicalIF":0.0000,"publicationDate":"2022-08-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":"0","resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":null,"PeriodicalName":"EMC - Tecniche Chirurgiche - Chirurgia Generale","FirstCategoryId":"1085","ListUrlMain":"https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S1636557722469276","RegionNum":0,"RegionCategory":null,"ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":null,"EPubDate":"","PubModel":"","JCR":"","JCRName":"","Score":null,"Total":0}
引用次数: 0
Abstract
Il reflusso vescicorenale negli adulti è molto più raro che nei bambini, ma rimane una patologia che bisogna saper evocare e ricercare. Quando il reflusso è sintomatico su un rene funzionante, può essere proposto un trattamento chirurgico del reflusso. Le tecniche chirurgiche si sono sviluppate nel corso del XX secolo, insieme alla comprensione della fisiopatologia e dei meccanismi della giunzione ureterovescicale. Queste tecniche differiscono a seconda che rispettino o meno l’orifizio di inserzione dell’uretere detto hiatus ureterale (infraiatale o sopraiatale) e a seconda del tipo di accesso vescicale (extravescicale o endovescicale). Alcune tecniche storiche sono state abbandonate per conservare solo le più efficaci, come quelle descritte da Cohen, Politano e Leadbetter, Lich-Gregoir o ancora Gil-Vernet. La conoscenza di alcune tecniche ormai abbandonate di routine rimane essenziale per affrontare situazioni eccezionali o casi particolari. Con l’avvento della laparoscopia classica e poi di quella robotica, le cosiddette tecniche “aperte” sono state adattate con successo alla laparoscopia. Le complicanze postoperatorie sono essenzialmente le stenosi postoperatorie, i fallimenti con persistenza del reflusso e la comparsa di un reflusso controlaterale. Inoltre vi sono situazioni specifiche (duplicità, megauretere, vescica neurologica, ecc.) che richiedono una valutazione e una gestione terapeutica specifica.