J. Seitlinger (Chef de clinique, assistant des Hôpitaux) , S. Renaud (Professeur des Universités, praticien hospitalier) , P. Bagan (Praticien hospitalier) , C. Renaud (Praticien hospitalier) , A. Seguin-Givelet (Maître de conférences des Universités, praticien hospitalier) , L. Brouchet (Professeur des Universités, praticien hospitalier) , J. Berjaud (Praticien hospitalier) , M. Dahan (Professeur des Universités, praticien hospitalier) , P.-E. Falcoz (Professeur des Universités, praticien hospitalier)
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Abstract
La chirurgia polmonare è un intervento chirurgico non privo di rischi. Infatti, la mortalità ospedaliera varia dall’1% al 10% a seconda dei diversi tipi di exeresi, che vanno dalla semplice resezione atipica alla pneumonectomia. Tuttavia, la mortalità può aggirarsi intorno al 12% nelle pneumonectomie destre più o meno allargate e al 18% nelle lobectomie di totalizzazione a destra. Pertanto, la tendenza attuale è quella di limitare l’estensione dell’exeresi parenchimale. Ciò può essere spiegato da diversi fattori: un’alterazione meno significativa della funzionalità respiratoria postoperatoria, il contributo della radiochemioterapia neoadiuvante che talvolta consente resezioni meno significative riducendo la massa tumorale e la mortalità ospedaliera tre volte inferiore dopo lobectomia. La definizione di migliori programmi riabilitativi dopo l’intervento chirurgico ha permesso di ottimizzare il follow-up postoperatorio dopo exeresi polmonari. In questo articolo affrontiamo successivamente la valutazione preoperatoria, i principi generali di anestesia e di chirurgia e infine le complicanze postoperatorie.