J.-L. Brun , G. Chauvin , M. Griton , M. Coret , J. Naudin , C. Hocké
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Abstract
Un terzo delle isterectomie per lesioni benigne viene eseguito per via addominale. Un consulto preanestetico deve precedere legalmente l’intervento, con più obiettivi : valutare il rischio interventistico in base alle condizioni della paziente, preparare la paziente in modo da minimizzare tali rischi e informarla. La correzione dell’anemia preoperatoria riduce il rischio di complicanze. L’operazione viene generalmente eseguita in anestesia generale. L’associazione con un’anestesia spinale preventiva ha dei buoni risultati in termini di gestione del dolore postoperatorio acuto e cronico. L’intervento di riferimento è l’isterectomia totale interannessiale. Questa prevede diverse fasi: legatura dei legamenti rotondo e utero-ovarico a filo con le corna uterine, salpingectomia bilaterale opzionale, apertura del peritoneo del cul-de-sac vescicouterino, legatura dei vasi uterini a livello dell’istmo e poi dei vasi cervicovaginali e apertura della vagina utilizzando le ormai controverse tecniche intrafasciale o extrafasciale. Le opzioni sono l’annessiectomia bilaterale concomitante o la conservazione del collo uterino (isterectomia subtotale). La frequenza delle complicanze si aggira intorno al 20%: infezioni (10%), emorragie (7%), ferite viscerali (1,5%) e trombosi venosa, la cui prevenzione è necessaria nel postoperatorio. I protocolli riabilitativi precoci riducono le complicanze postoperatorie e la durata della degenza ospedaliera.