{"title":"Chirurgia mini-invasiva dell’incontinenza urinaria femminile","authors":"X. Deffieux","doi":"10.1016/S1636-5577(17)82104-0","DOIUrl":null,"url":null,"abstract":"<div><p>La chirurgia dell’incontinenza urinaria riguarda una donna su dieci. Certamente si tratta di una patologia benigna, ma il suo impatto sulla qualità della vita può essere grave. Per l’incontinenza urinaria da sforzo, dopo il fallimento della rieducazione dei muscoli del pavimento pelvico (eventualmente associata alla riduzione del peso), può essere proposta una chirurgia mini-invasiva suburetrale con una bandelletta. In questo articolo vengono descritti i diversi approcci chirurgici (retropubici e transotturatori) e le procedure per ridurre il rischio di complicanze associate. Altri trattamenti possono essere discussi, anche se con rare indicazioni e con risultati molto meno favorevoli (palloncini periuretrali, iniezioni periuretrali di agenti di riempimento o di cellule staminali). Per quanto riguarda l’incontinenza urinaria nel mitto imperioso (sindrome della vescica iperattiva), dopo il fallimento del trattamento farmacologico e la riabilitazione, possono essere proposte iniezioni intradetrusoriali di tossina botulinica o una neuromodulazione sacrale (tecnica più invasiva). Questo articolo descrive le varie tecniche chirurgiche mini-invasive per il trattamento dell’incontinenza urinaria nelle donne e i principali risultati associati.</p></div>","PeriodicalId":100452,"journal":{"name":"EMC - Tecniche Chirurgiche - Chirurgia Generale","volume":"17 1","pages":"Pages 1-8"},"PeriodicalIF":0.0000,"publicationDate":"2017-11-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"https://sci-hub-pdf.com/10.1016/S1636-5577(17)82104-0","citationCount":"0","resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":null,"PeriodicalName":"EMC - Tecniche Chirurgiche - Chirurgia Generale","FirstCategoryId":"1085","ListUrlMain":"https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S1636557717821040","RegionNum":0,"RegionCategory":null,"ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":null,"EPubDate":"","PubModel":"","JCR":"","JCRName":"","Score":null,"Total":0}
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Abstract
La chirurgia dell’incontinenza urinaria riguarda una donna su dieci. Certamente si tratta di una patologia benigna, ma il suo impatto sulla qualità della vita può essere grave. Per l’incontinenza urinaria da sforzo, dopo il fallimento della rieducazione dei muscoli del pavimento pelvico (eventualmente associata alla riduzione del peso), può essere proposta una chirurgia mini-invasiva suburetrale con una bandelletta. In questo articolo vengono descritti i diversi approcci chirurgici (retropubici e transotturatori) e le procedure per ridurre il rischio di complicanze associate. Altri trattamenti possono essere discussi, anche se con rare indicazioni e con risultati molto meno favorevoli (palloncini periuretrali, iniezioni periuretrali di agenti di riempimento o di cellule staminali). Per quanto riguarda l’incontinenza urinaria nel mitto imperioso (sindrome della vescica iperattiva), dopo il fallimento del trattamento farmacologico e la riabilitazione, possono essere proposte iniezioni intradetrusoriali di tossina botulinica o una neuromodulazione sacrale (tecnica più invasiva). Questo articolo descrive le varie tecniche chirurgiche mini-invasive per il trattamento dell’incontinenza urinaria nelle donne e i principali risultati associati.