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Abstract
EnglishIn many works, Mosse treated nationalism in negative terms, as a mass political movement with chauvinistic and authoritarian connotations. However, his critical view of Zionism was never so severe. The historian’s different judgment towards Jewish nationalism seems to be connected to the research done by some Jewish- German thinkers, to put a human face on nationalism through the theorization of a Nationalhumanismus. According to these intellectuals, like Max Brod or Felix Weltsch, the link between nationalism and humanism might have been an alternative way to avoid the past errors of European nationalism. Attracted in turn by the possibility of saving Jewish nationalism from self-destructive tendencies, Mosse seems to have turned to this specific history within Zionism in an attempt to emphasize its positive aspects that had not yet been implemented or had failed, thus identifying a double face in nationalism itself. italianoSebbene in molteplici lavori George L. Mosse abbia trattato il nazionalismo in termini negativi, in quanto movimento politico di massa dalle connotazioni sciovinistiche e autoritarie, la sua opinione critica nei confronti del sionismo non fu mai altrettanto dura. Questa diversita di giudizi va messa in relazione con la ricerca interna alla storia del sionismo di un nazionalismo dal volto umano, promossa da alcuni pensatori ebraico-tedeschi con la teorizzazione di un Nationalhumanismus. Secondo figure come Max Brod o Felix Weltsch la commistione di nazionalismo e umanesimo avrebbe infatti permesso di forgiare un nuovo tipo di nazionalismo in grado di evitare pericolose derive autoritarie e distruttive. Probabilmente attratto da tale impresa, frutto di un condiviso retaggio ebraico-tedesco, Mosse sembra essersi rivolto a questa specifica ricerca politico-intellettuale nel tentativo di individuare a sua volta gli aspetti positivi non ancora attuati o falliti del sionismo, finendo cosi per distinguere un duplice volto nel nazionalismo stesso.