{"title":"Representation and explanation In Science in the opinion of Galileo and Einstein","authors":"Fabio Minazzi","doi":"10.3280/EPIS2012-001007","DOIUrl":null,"url":null,"abstract":"According to Galileo the scientist is a philosopher of nature. But in the opinion of Galilei to study the nature the scientist must use mathematical truths and mathematical accuracy to know for certain, besides the scientist must verify theory by experiments. So scientific enterprise is in possession of two polarities: a theoretical constituent and an experimental constituent. Einstein thinks that scientific knowledge flows from the world of Lebenswelt thanks to new ideas by which we can construct a theory by a deductive reasoning. The experiment gives us the possibility to control theory, but this verification is always questionable. So for Galilei and Einstein science have a conceptual dimension by which we can trace the outline of an objective world. In accordo con Galileo lo scienziato deve essere pensato come un «filosofo geometra». Ma secondo la concezione galileiana lo scienziato deve usare sia gli strumenti matematici e il rigore della matematica, sia il rigore della verifica sperimentale. Cosi secondo Galileo l’impresa scientifica si svolge entro la tensione che si instaura tra due polarita opposte, da integrarsi: quella delle \"certe dimostrazioni\" e quella delle \"sensate esperienze\". Einstein pensa che la conoscenza scientifica prende sempre le mosse dalla dimensione del Lebenswelt grazie a nuove idee, a partire dalle quali possiamo costruire una teoria rigorosa, sviluppata attraverso un ragionamento deduttivo. La dimensione sperimentale offre la possibilita di controllare le conseguenze delle nostre teorie astratte, anche se la verifica sperimentale e sempre problematica. Cosi tanto per Galilei quanto per Einstein la scienza possiede sempre una dimensione concettuale a partire dalla quale e possibile costruire una conoscenza oggettiva.","PeriodicalId":50506,"journal":{"name":"Epistemologia","volume":"1 1","pages":"86-101"},"PeriodicalIF":0.0000,"publicationDate":"2012-01-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":"0","resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":null,"PeriodicalName":"Epistemologia","FirstCategoryId":"1085","ListUrlMain":"https://doi.org/10.3280/EPIS2012-001007","RegionNum":0,"RegionCategory":null,"ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":null,"EPubDate":"","PubModel":"","JCR":"","JCRName":"","Score":null,"Total":0}
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Abstract
According to Galileo the scientist is a philosopher of nature. But in the opinion of Galilei to study the nature the scientist must use mathematical truths and mathematical accuracy to know for certain, besides the scientist must verify theory by experiments. So scientific enterprise is in possession of two polarities: a theoretical constituent and an experimental constituent. Einstein thinks that scientific knowledge flows from the world of Lebenswelt thanks to new ideas by which we can construct a theory by a deductive reasoning. The experiment gives us the possibility to control theory, but this verification is always questionable. So for Galilei and Einstein science have a conceptual dimension by which we can trace the outline of an objective world. In accordo con Galileo lo scienziato deve essere pensato come un «filosofo geometra». Ma secondo la concezione galileiana lo scienziato deve usare sia gli strumenti matematici e il rigore della matematica, sia il rigore della verifica sperimentale. Cosi secondo Galileo l’impresa scientifica si svolge entro la tensione che si instaura tra due polarita opposte, da integrarsi: quella delle "certe dimostrazioni" e quella delle "sensate esperienze". Einstein pensa che la conoscenza scientifica prende sempre le mosse dalla dimensione del Lebenswelt grazie a nuove idee, a partire dalle quali possiamo costruire una teoria rigorosa, sviluppata attraverso un ragionamento deduttivo. La dimensione sperimentale offre la possibilita di controllare le conseguenze delle nostre teorie astratte, anche se la verifica sperimentale e sempre problematica. Cosi tanto per Galilei quanto per Einstein la scienza possiede sempre una dimensione concettuale a partire dalla quale e possibile costruire una conoscenza oggettiva.