C. Oggioni, G. Fontana, M. Ferraroni, E. Valerio, M. Pontello
{"title":"La sorveglianza delle Tossinfezioni Alimentari nell'ASL Cittá di Milano. Analisi del periodo 1996- 2001","authors":"C. Oggioni, G. Fontana, M. Ferraroni, E. Valerio, M. Pontello","doi":"10.2427/6201","DOIUrl":null,"url":null,"abstract":"Obiettivi : descrivere l’epidemiologia delle TA indagate dalle unita operative distrettuali del Servizio di Igiene degli Alimenti e della Nutrizione dell’ASL Citta di Milano. Metodi: individuazione di eventi epidemici causati da ingestione di alimenti contaminati con una latenza della sintomatologia gastroenterica inferiore alle 72 ore; raccolta attiva e standardizzata su scheda appositamente configurata dei dati conservati su supporto cartaceo negli archivi dei cinque distretti dal 1996 al 2001. Risultati : il materiale conservato riguarda 164 sospette TA. Di queste il 15 % risulta non essere una TA, mentre nel 23% non si e giunti a una conclusione. La distribuzione tra i distretti e negli anni per ogni distretto risulta eterogenea, con un calo generale delle segnalazioni nel 2001. Nel 66% dei focolai il numero di casi per evento epidemico e inferiore a 6. Gli agenti eziologici piu frequentemente isolati sono: Salmonella non tifoidea (64%) e S.aureus (14%). I veicoli alimentari piu frequentemente sospettati o identificati sono: uova (33%), prodotti ittici (27%) e di pasticceria (7%). La sede di contaminazione non e stata individuata nel 54% dei casi, mentre quella di consumo risulta essere la casa privata nel 42%. I fattori contribuenti, individuati nel 23% dei casi, risultano essere l’inadeguata pulizia e il mancato rispetto delle temperature di conservazione, mentre il ruolo dei portatori e marginale. La segnalazione e giunta ai distretti da parte di privati cittadini nel 22% dei casi e dai pronto soccorso ospedalieri o dal medico curante nel 38%. L’inchiesta epidemiologica viene effettuata nel 93% dei casi, il sopralluogo nel 67%, i campionamenti vengono eseguiti nel 53% dei casi, e di questi il 30% su residui degli alimenti sospetti. Il laboratorio e utilizzato nell’70% dei casi. Conclusioni : la diminuzione delle sospette TA nel 2001 e la probabile sottostima delle TA, conseguente alla mancata individuazione dei fattori di rischio comuni ai casi segnalati come sporadici, andrebbero ulteriormente indagate. La sicurezza Alimentare","PeriodicalId":89162,"journal":{"name":"Italian journal of public health","volume":"1 1","pages":""},"PeriodicalIF":0.0000,"publicationDate":"2012-05-23","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":"0","resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":null,"PeriodicalName":"Italian journal of public health","FirstCategoryId":"1085","ListUrlMain":"https://doi.org/10.2427/6201","RegionNum":0,"RegionCategory":null,"ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":null,"EPubDate":"","PubModel":"","JCR":"","JCRName":"","Score":null,"Total":0}
引用次数: 0
Abstract
Obiettivi : descrivere l’epidemiologia delle TA indagate dalle unita operative distrettuali del Servizio di Igiene degli Alimenti e della Nutrizione dell’ASL Citta di Milano. Metodi: individuazione di eventi epidemici causati da ingestione di alimenti contaminati con una latenza della sintomatologia gastroenterica inferiore alle 72 ore; raccolta attiva e standardizzata su scheda appositamente configurata dei dati conservati su supporto cartaceo negli archivi dei cinque distretti dal 1996 al 2001. Risultati : il materiale conservato riguarda 164 sospette TA. Di queste il 15 % risulta non essere una TA, mentre nel 23% non si e giunti a una conclusione. La distribuzione tra i distretti e negli anni per ogni distretto risulta eterogenea, con un calo generale delle segnalazioni nel 2001. Nel 66% dei focolai il numero di casi per evento epidemico e inferiore a 6. Gli agenti eziologici piu frequentemente isolati sono: Salmonella non tifoidea (64%) e S.aureus (14%). I veicoli alimentari piu frequentemente sospettati o identificati sono: uova (33%), prodotti ittici (27%) e di pasticceria (7%). La sede di contaminazione non e stata individuata nel 54% dei casi, mentre quella di consumo risulta essere la casa privata nel 42%. I fattori contribuenti, individuati nel 23% dei casi, risultano essere l’inadeguata pulizia e il mancato rispetto delle temperature di conservazione, mentre il ruolo dei portatori e marginale. La segnalazione e giunta ai distretti da parte di privati cittadini nel 22% dei casi e dai pronto soccorso ospedalieri o dal medico curante nel 38%. L’inchiesta epidemiologica viene effettuata nel 93% dei casi, il sopralluogo nel 67%, i campionamenti vengono eseguiti nel 53% dei casi, e di questi il 30% su residui degli alimenti sospetti. Il laboratorio e utilizzato nell’70% dei casi. Conclusioni : la diminuzione delle sospette TA nel 2001 e la probabile sottostima delle TA, conseguente alla mancata individuazione dei fattori di rischio comuni ai casi segnalati come sporadici, andrebbero ulteriormente indagate. La sicurezza Alimentare