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Abstract
Il dialogo Dell’invenzione, pubblicato nel 1850, sembra a prima vista del tutto estraneo all’arco della quasi quarantennale riflessione teorica manzoniana, che sul tema del rapporto fra storia e invenzione, dai cosiddetti Materiali estetici al Discorso del romanzo storico, sfugge sia all’ambito del formularismo pragmatico classicista sia all’opposta opzione romantica. Tale visione critica può intervenire a relegare il dialogo manzoniano al puro settore dei suoi scritti filosofici, e dunque a considerarlo di interesse minore, proprio per il suo oggetto, che è l’ontologia e la gnoseologia rosminiana, discussa dai tre personaggi fittizi di Primo, Secondo e Terzo.