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Abstract
Il saggio – dopo aver precisato la fondamentale differenza tra autorita e potere in cui il potere deve essere l’espressione dell’autorita – sottolinea come l’autorita abbia sempre avuto un fondamento sacrale o trascendente. Nella societa moderna, invece, il potere si e autonomizzato dall’autorita che si e trasformata in una semplice istanza procedurale. Cio, in realta, ha reso fragile il potere che nei momenti di crisi – nell’extremus necessitatis casus – necessita di una nuova legittimazione: di una nuova autorita su cui fondarsi. Essa proviene dall’inconscio collettivo e da luogo al sorgere di una particolare figura: il dittatore. Il dittatore assomiglia alla figura archetipica del Salvatore ma, non avendone il carattere sacrale, e esposto al rischio di essere soverchiato dal carico della sua funzione. Cade nel rischio di diventare paranoico. Diventa preda della “paranoia del potere”. Essa si manifesta in comportamenti psicopatologici che l’articolo mette in evidenza, delineandone la fenomenologia. Questi comportamenti culminano nel delirio di onnipotenza, nella megalomania e nel desiderio di distruzione: con effetti di enorme pericolosita sociale. Trascorsi i momenti di crisi, il dittatore e destinato a scomparire e al suo posto dovrebbe subentrare una nuova e legittima (non procedurale) autorita. Se questo non avviene, il rischio e quello di una continua instabilita del potere.