{"title":"Light tight oil (LTO) e nuova geografia del petrolio statunitense","authors":"Domenico de Vincenzo","doi":"10.3280/RGI2019-003001","DOIUrl":null,"url":null,"abstract":"italianoL'elevato prezzo del petrolio, a partire dal 2008, ha dato nuova linfa alle estrazioni petrolifere negli Stati Uniti, creando una nuova geografia del petrolio nel Paese. Accanto alle vecchie aree petrolifere, se ne sono aggiunte delle nuove, tutte incentrate sullo sfruttamento di giacimenti \"non convenzionali\" di light tight oil (comunemente chiamato petrolio di scisto o shale oil), generalmente piu costosi da sfruttare, rispetto ai giacimenti convenzionali. Un insieme di fattori (interni e internazionali), ha portato, nel 2014, a un crollo del prezzo del petrolio, che, da una parte, ha prodotto un forte contraccolpo all'industria petrolifera statunitense; dall'altra, ha dato la spinta, tra l'altro, a investimenti in tecnologie estrattive piu efficienti, che permettessero di abbassare i costi di estrazione, per lo sfruttamento dei giacimenti non convenzionali, anche in presenza di bassi prezzi del petrolio. EnglishLight tight oil (LTO) and new geography of United States oil - Starting from 2008, the high price of oil has given new life to oil extraction in the United States, creating a new geography of oil in the country. Alongside the old oil areas, new ones have been added, all focused on the exploitation of \"unconventional\" deposits of light tight oil (commonly called shale oil), much more expensive to exploit, than conventional fields. A set of factors (internal and international), led in 2014 to a collapse in the price of oil, which, on one hand, produced a strong backlash to the US oil industry; on the other, it gave the boost, among other things, to investments in more efficient extractive technologies, which would allow lowering extraction costs, for the exploitation of unconventional deposits, even in the presence of low oil prices","PeriodicalId":39926,"journal":{"name":"Rivista Geographica Italiana","volume":null,"pages":null},"PeriodicalIF":0.0000,"publicationDate":"2019-07-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":"0","resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":null,"PeriodicalName":"Rivista Geographica Italiana","FirstCategoryId":"1085","ListUrlMain":"https://doi.org/10.3280/RGI2019-003001","RegionNum":0,"RegionCategory":null,"ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":null,"EPubDate":"","PubModel":"","JCR":"Q4","JCRName":"Social Sciences","Score":null,"Total":0}
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Abstract
italianoL'elevato prezzo del petrolio, a partire dal 2008, ha dato nuova linfa alle estrazioni petrolifere negli Stati Uniti, creando una nuova geografia del petrolio nel Paese. Accanto alle vecchie aree petrolifere, se ne sono aggiunte delle nuove, tutte incentrate sullo sfruttamento di giacimenti "non convenzionali" di light tight oil (comunemente chiamato petrolio di scisto o shale oil), generalmente piu costosi da sfruttare, rispetto ai giacimenti convenzionali. Un insieme di fattori (interni e internazionali), ha portato, nel 2014, a un crollo del prezzo del petrolio, che, da una parte, ha prodotto un forte contraccolpo all'industria petrolifera statunitense; dall'altra, ha dato la spinta, tra l'altro, a investimenti in tecnologie estrattive piu efficienti, che permettessero di abbassare i costi di estrazione, per lo sfruttamento dei giacimenti non convenzionali, anche in presenza di bassi prezzi del petrolio. EnglishLight tight oil (LTO) and new geography of United States oil - Starting from 2008, the high price of oil has given new life to oil extraction in the United States, creating a new geography of oil in the country. Alongside the old oil areas, new ones have been added, all focused on the exploitation of "unconventional" deposits of light tight oil (commonly called shale oil), much more expensive to exploit, than conventional fields. A set of factors (internal and international), led in 2014 to a collapse in the price of oil, which, on one hand, produced a strong backlash to the US oil industry; on the other, it gave the boost, among other things, to investments in more efficient extractive technologies, which would allow lowering extraction costs, for the exploitation of unconventional deposits, even in the presence of low oil prices