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Abstract
In Gran Bretagna, tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo, il consumo era un argomento sul quale si confrontavano vari movimenti femminili e pensatrici radicali. Teresa Billington-Greig, autrice prolifica e per un certo periodo anche attiva suffragetta, attribuì al consumo, ma soprattutto alle consumatrici, un ruolo politico centrale nella lotta contro il capitalismo. Nei suoi scritti analizzò soprattutto le cause dell’esclusione delle donne dalla sfera politica e le ragioni per cui la workers’ revolt non fosse, fino ad allora, avvenuta. Secondo l’autrice il “divorzio economico” tra produzione e consumo era un artificio creato dalla classe dominante per dividere consumatori e lavoratori, e ciò aveva contribuito all’esclusione delle donne, che erano fortemente connesse alla sfera del consumo, dalla lotta politica. Rivalutare il consumo come momento politico era quindi un modo per combattere il dominio del profiteer e per rivalutare il ruolo delle donne nella sfera politica, perché solo una piena emancipazione femminile avrebbe permesso di creare una società libera nel suo insieme.
Between the end of the Nineteenth and the beginning of the Twentieth Century, in Great Britain consumption was a relevant topic on which various women’s movements and radical thinkers spoke their mind. Teresa Billington-Greig, a prolific author and for a certain period also a fervent suffragette, gave to consumption and consumers a central political role in the struggle against capitalism. In her writings she mainly analyzed the causes of the exclusion of women from the political sphere and the reasons of the failure of the workers’ revolt. According to the author, the “economic divorce” between production and consumption was an artifice created by the ruling class, which resulted not only in the division of consumers and workers, but also in the exclusion of women, a category strongly connected to the sphere of consumption, from the political struggle. Re-evaluating consumption as a political moment was therefore a way to fight against the domination of the profiteer and to re-evaluate the role of women in the political sphere, because only women’s liberation would have allowed the creation of a free society.