{"title":"Un eroismo diverso? La rappresentazione delle guerriere nella Scanderbeide di Margherita Sarrocchi (1623) e ne L’Enrico di Lucrezia Marinella (1635)","authors":"L. Benedetti","doi":"10.1080/02614340.2019.1675308","DOIUrl":null,"url":null,"abstract":"SOMMARIO Muovendosi nel solco dell’epica religiosa di ispirazione tassiana ed agendo sullo sfondo dei rispettivi contesti storico-politici, Margherita Sarrocchi e Lucrezia Marinella, autrici rispettivamente de La Scanderbeide (1623) e de L’Enrico, ovvero Bisanzio acquistato (1635) furono tra le poche donne che nel Seicento osarono cimentarsi con un genere a prima vista lontanissimo dall’esperienza femminile. Pur rispondendo alle sollecitazioni provenienti dai rispettivi contesti storici e culturali, le due scrittrici svilupparono in maniera originale il tema della donna in armi: mentre Sarrocchi sottopone il personaggio ad un significativo sdoppiamento che purifica la sua principale eroina, Rosmonda, dei tratti più trasgressivi delle guerriere della tradizione, Marinella offre una gamma di combattenti, da Claudia alla regina di Argo, che riscatta il personaggio della guerriera dalla sua eccezionalità, accentuandone il valore esemplare.","PeriodicalId":42720,"journal":{"name":"Italianist","volume":null,"pages":null},"PeriodicalIF":0.3000,"publicationDate":"2019-09-02","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"https://sci-hub-pdf.com/10.1080/02614340.2019.1675308","citationCount":"0","resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":null,"PeriodicalName":"Italianist","FirstCategoryId":"1085","ListUrlMain":"https://doi.org/10.1080/02614340.2019.1675308","RegionNum":0,"RegionCategory":null,"ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":null,"EPubDate":"","PubModel":"","JCR":"0","JCRName":"HUMANITIES, MULTIDISCIPLINARY","Score":null,"Total":0}
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Abstract
SOMMARIO Muovendosi nel solco dell’epica religiosa di ispirazione tassiana ed agendo sullo sfondo dei rispettivi contesti storico-politici, Margherita Sarrocchi e Lucrezia Marinella, autrici rispettivamente de La Scanderbeide (1623) e de L’Enrico, ovvero Bisanzio acquistato (1635) furono tra le poche donne che nel Seicento osarono cimentarsi con un genere a prima vista lontanissimo dall’esperienza femminile. Pur rispondendo alle sollecitazioni provenienti dai rispettivi contesti storici e culturali, le due scrittrici svilupparono in maniera originale il tema della donna in armi: mentre Sarrocchi sottopone il personaggio ad un significativo sdoppiamento che purifica la sua principale eroina, Rosmonda, dei tratti più trasgressivi delle guerriere della tradizione, Marinella offre una gamma di combattenti, da Claudia alla regina di Argo, che riscatta il personaggio della guerriera dalla sua eccezionalità, accentuandone il valore esemplare.