{"title":"Il criterio del “danno” nella definizione di disturbo mentale del DSM. Alcune riflessioni epistemologiche","authors":"M. Amoretti, E. Lalumera","doi":"10.4453/RIFP.2018.0015","DOIUrl":null,"url":null,"abstract":"Riassunto: In questo contributo analizzeremo il criterio del danno, presente nella definizione generale di disturbo mentale del DSM. La questione ha rilevanza sia da un punto di vista filosofico, perche il danno e una componente normativa e valoriale, non oggettiva, sia da un punto di vista clinico, perche chi ha difeso il criterio del danno ha spesso sostenuto che in sua assenza avremmo troppi falsi positivi. Infine, ha importanza dal punto di vista socio-sanitario in relazione al rapporto tra la psichiatria e la medicina non psichiatrica, nello specifico tra il DSM e l’ICD. Sosterremo che ci sono buone ragioni per non mantenere il danno come criterio necessario nella definizione generale del disturbo mentale. Dopo una breve introduzione, forniremo una panoramica storica sul ruolo del criterio del danno nelle varie edizioni del DSM. Successivamente si illustrera la principale obiezione contro l’inclusione del criterio del danno nella definizione generale di disturbo mentale, ossia il problema dei falsi negativi, per poi presentare e discutere ulteriori ragioni – medico-pratiche e concettuali – che depongono a sfavore dell’attribuzione di un forte peso al criterio del danno. In sede conclusiva ribadiamo come la decisione presa dalla task force del DSM-5 di escludere il criterio del danno dalla definizione generale di disturbo mentale debba essere sostenuta. Parole chiave: Danno; Disabilita; Disagio; Disturbo mentale; DSM “Harm” as Criterion for the Definition of Mental Disease in DSM. Some Epistemological Reflections Abstract: In this paper, we analyse the harm requirement in the general definition of mental disorder in the Diagnostic and Statistical Manual for Mental Disorders (DSM). This issue has both philosophical and clinical relevance: on the one hand the harm requirement is a normative, value-laden, non-objective component in the definition of mental disorder; on the other hand, the harm requirement has often been defended on the grounds that it prevents an increase in false positives. The issue is also important in assessing the relationship between psychiatry and somatic medicine, more precisely, between the DSM and the International Classification of Diseases (ICD). We argue that there are good reasons not to maintain the harm requirement in the general definition of mental disorder. After a brief introduction, we overview the history of the harm requirement across the various editions of the DSM. Then, we examine the main objection to the inclusion of the harm requirement in the general definition of mental disorder, that is, the problem of false negatives, and also present several other points – both practical and conceptual – that help demonstrate why the harm requirement is inadequate as a definiens of mental disorder. To conclude, we stress that the decision of the DSM-5 task force not to regard the harm requirement as a necessary component of mental disorder should be endorsed. Keywords: Harm; Disability, Distress; Mental Disorder; DSM","PeriodicalId":41707,"journal":{"name":"Rivista Internazionale di Filosofia e Psicologia","volume":null,"pages":null},"PeriodicalIF":0.2000,"publicationDate":"2018-08-31","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":"3","resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":null,"PeriodicalName":"Rivista Internazionale di Filosofia e Psicologia","FirstCategoryId":"1085","ListUrlMain":"https://doi.org/10.4453/RIFP.2018.0015","RegionNum":0,"RegionCategory":null,"ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":null,"EPubDate":"","PubModel":"","JCR":"0","JCRName":"PHILOSOPHY","Score":null,"Total":0}
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Abstract
Riassunto: In questo contributo analizzeremo il criterio del danno, presente nella definizione generale di disturbo mentale del DSM. La questione ha rilevanza sia da un punto di vista filosofico, perche il danno e una componente normativa e valoriale, non oggettiva, sia da un punto di vista clinico, perche chi ha difeso il criterio del danno ha spesso sostenuto che in sua assenza avremmo troppi falsi positivi. Infine, ha importanza dal punto di vista socio-sanitario in relazione al rapporto tra la psichiatria e la medicina non psichiatrica, nello specifico tra il DSM e l’ICD. Sosterremo che ci sono buone ragioni per non mantenere il danno come criterio necessario nella definizione generale del disturbo mentale. Dopo una breve introduzione, forniremo una panoramica storica sul ruolo del criterio del danno nelle varie edizioni del DSM. Successivamente si illustrera la principale obiezione contro l’inclusione del criterio del danno nella definizione generale di disturbo mentale, ossia il problema dei falsi negativi, per poi presentare e discutere ulteriori ragioni – medico-pratiche e concettuali – che depongono a sfavore dell’attribuzione di un forte peso al criterio del danno. In sede conclusiva ribadiamo come la decisione presa dalla task force del DSM-5 di escludere il criterio del danno dalla definizione generale di disturbo mentale debba essere sostenuta. Parole chiave: Danno; Disabilita; Disagio; Disturbo mentale; DSM “Harm” as Criterion for the Definition of Mental Disease in DSM. Some Epistemological Reflections Abstract: In this paper, we analyse the harm requirement in the general definition of mental disorder in the Diagnostic and Statistical Manual for Mental Disorders (DSM). This issue has both philosophical and clinical relevance: on the one hand the harm requirement is a normative, value-laden, non-objective component in the definition of mental disorder; on the other hand, the harm requirement has often been defended on the grounds that it prevents an increase in false positives. The issue is also important in assessing the relationship between psychiatry and somatic medicine, more precisely, between the DSM and the International Classification of Diseases (ICD). We argue that there are good reasons not to maintain the harm requirement in the general definition of mental disorder. After a brief introduction, we overview the history of the harm requirement across the various editions of the DSM. Then, we examine the main objection to the inclusion of the harm requirement in the general definition of mental disorder, that is, the problem of false negatives, and also present several other points – both practical and conceptual – that help demonstrate why the harm requirement is inadequate as a definiens of mental disorder. To conclude, we stress that the decision of the DSM-5 task force not to regard the harm requirement as a necessary component of mental disorder should be endorsed. Keywords: Harm; Disability, Distress; Mental Disorder; DSM