{"title":"L’arredamento dell’Ambasciata d’Italia a Varsavia. Nuove acquisizioni documentarie","authors":"A. D'Agostino","doi":"10.36744/bhs.1340","DOIUrl":null,"url":null,"abstract":"Il presente lavoro, volto a ricostruire la storia dell’arredamento dell’Ambasciata d’Italia a Varsavia, ha origine dallo studio dei documenti d’archivio del Fondo STRP (ex Servizio Tecnico di Ricognizione Patrimoniale) conservato presso la Direzione Generale Archeologia Belle Arti e Paesaggio del Ministero della Cultura (MIC). Il fondo è costituito dalla documentazione – perlopiù inedita – prodotta dal Servizio Tecnico, nato nel 1993 come Commissione, voluta dal Ministro Alberto Ronchey, con l’obiettivo di censire i beni culturali concessi in deposito esterno dai musei del demanio ad enti in Italia e all’estero. Nel 1995 la Commissione fu trasformata in Servizio alle dirette dipendenze del Segretariato Generale del Ministero stesso ma nel 2003 venne sospeso. Ben ventuno anni fa fu effettuata l’ultima ricognizione patrimoniale presso l’Ambasciata d’Italia a Varsavia e da allora più nessun controllo è stato fatto. Pertanto, questo lavoro, oltre ad analizzare la storia delle opere d’arte scelte per arredare l’Ambasciata fin dal 1922, ne aggiorna i dati e dà nuove interpretazioni sulle vicende che, sia prima che dopo la Seconda Guerra Mondiale, portarono al suo arredamento; inoltre, vuole essere uno spunto di riflessione sulla tutela di quel patrimonio artistico italiano che ancora oggi, fin dai primi decenni del secolo scorso, si trova in deposito esterno senza i dovuti controlli.","PeriodicalId":88398,"journal":{"name":"Biuletyn historii sztuki","volume":"1 1","pages":""},"PeriodicalIF":0.0000,"publicationDate":"2023-05-31","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":"0","resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":null,"PeriodicalName":"Biuletyn historii sztuki","FirstCategoryId":"1085","ListUrlMain":"https://doi.org/10.36744/bhs.1340","RegionNum":0,"RegionCategory":null,"ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":null,"EPubDate":"","PubModel":"","JCR":"","JCRName":"","Score":null,"Total":0}
引用次数: 0
Abstract
Il presente lavoro, volto a ricostruire la storia dell’arredamento dell’Ambasciata d’Italia a Varsavia, ha origine dallo studio dei documenti d’archivio del Fondo STRP (ex Servizio Tecnico di Ricognizione Patrimoniale) conservato presso la Direzione Generale Archeologia Belle Arti e Paesaggio del Ministero della Cultura (MIC). Il fondo è costituito dalla documentazione – perlopiù inedita – prodotta dal Servizio Tecnico, nato nel 1993 come Commissione, voluta dal Ministro Alberto Ronchey, con l’obiettivo di censire i beni culturali concessi in deposito esterno dai musei del demanio ad enti in Italia e all’estero. Nel 1995 la Commissione fu trasformata in Servizio alle dirette dipendenze del Segretariato Generale del Ministero stesso ma nel 2003 venne sospeso. Ben ventuno anni fa fu effettuata l’ultima ricognizione patrimoniale presso l’Ambasciata d’Italia a Varsavia e da allora più nessun controllo è stato fatto. Pertanto, questo lavoro, oltre ad analizzare la storia delle opere d’arte scelte per arredare l’Ambasciata fin dal 1922, ne aggiorna i dati e dà nuove interpretazioni sulle vicende che, sia prima che dopo la Seconda Guerra Mondiale, portarono al suo arredamento; inoltre, vuole essere uno spunto di riflessione sulla tutela di quel patrimonio artistico italiano che ancora oggi, fin dai primi decenni del secolo scorso, si trova in deposito esterno senza i dovuti controlli.