{"title":"Traumi dell’avambraccio e del polso","authors":"D. Tourdias","doi":"10.1016/S1286-9341(25)50850-5","DOIUrl":null,"url":null,"abstract":"<div><div>I traumi acuti dell’avambraccio e del polso sono una causa molto frequente di ricovero al Pronto Soccorso ma anche di insidie diagnostiche. L’anatomia e la biomeccanica complesse di queste strutture spiegano sia la varietà delle lesioni che le loro difficoltà diagnostiche e le loro complicanze. Esistono delle specificità lesionali di cui essere consapevoli a seconda delle fasce d’età e dell’energia cinetica del trauma. Nell’avambraccio, le fratture isolate di un singolo osso sono eccezionali. Pertanto, il gomito e il polso devono essere sempre visualizzati correttamente durante la valutazione radiologica al fine di ricercare sistematicamente una lesione associata delle articolazioni radioulnari superiore (frattura di Monteggia) o inferiore (frattura di Galeazzi). Negli adulti, a differenza dei bambini, il trattamento chirurgico domina la gestione terapeutica. Per quanto riguarda il polso, il principale meccanismo lesivo è indiretto da iperestensione a seguito di un atterraggio sulla mano durante una caduta. Le sollecitazioni passano poi principalmente attraverso il radio distale (la frattura più frequente nelle età estreme della vita), lo scafoide (la frattura più frequente nei giovani adulti) e il legamento scafolunare (lesione legamentosa che è sia la più frequente che la più grave perché artrogena). Non è raro che le lesioni osteolegamentose del polso siano inizialmente nascoste e che quindi troppo spesso rimangano sconosciute. Inoltre, la diagnosi falsamente rassicurante e imprecisa di “distorsione del polso” non deve essere fatta per difetto in assenza di una frattura evidente fin dalla gestione iniziale. Se la diagnosi non è chiara inizialmente ma se il sospetto clinico della presenza di una lesione osteolegarmentosa è forte, il paziente deve essere immobilizzato e poi rivalutato, meglio se intorno al giorno 7, da un medico competente in traumatologia osteoarticolare. Viene quindi discusso l’uso dell’imaging in sezione. Il trattamento può essere chirurgico, soprattutto nei casi di instabilità scafolunare.</div></div>","PeriodicalId":100461,"journal":{"name":"EMC - Urgenze","volume":"29 3","pages":"Pages 1-22"},"PeriodicalIF":0.0000,"publicationDate":"2025-08-12","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":"0","resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":null,"PeriodicalName":"EMC - Urgenze","FirstCategoryId":"1085","ListUrlMain":"https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S1286934125508505","RegionNum":0,"RegionCategory":null,"ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":null,"EPubDate":"","PubModel":"","JCR":"","JCRName":"","Score":null,"Total":0}
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Abstract
I traumi acuti dell’avambraccio e del polso sono una causa molto frequente di ricovero al Pronto Soccorso ma anche di insidie diagnostiche. L’anatomia e la biomeccanica complesse di queste strutture spiegano sia la varietà delle lesioni che le loro difficoltà diagnostiche e le loro complicanze. Esistono delle specificità lesionali di cui essere consapevoli a seconda delle fasce d’età e dell’energia cinetica del trauma. Nell’avambraccio, le fratture isolate di un singolo osso sono eccezionali. Pertanto, il gomito e il polso devono essere sempre visualizzati correttamente durante la valutazione radiologica al fine di ricercare sistematicamente una lesione associata delle articolazioni radioulnari superiore (frattura di Monteggia) o inferiore (frattura di Galeazzi). Negli adulti, a differenza dei bambini, il trattamento chirurgico domina la gestione terapeutica. Per quanto riguarda il polso, il principale meccanismo lesivo è indiretto da iperestensione a seguito di un atterraggio sulla mano durante una caduta. Le sollecitazioni passano poi principalmente attraverso il radio distale (la frattura più frequente nelle età estreme della vita), lo scafoide (la frattura più frequente nei giovani adulti) e il legamento scafolunare (lesione legamentosa che è sia la più frequente che la più grave perché artrogena). Non è raro che le lesioni osteolegamentose del polso siano inizialmente nascoste e che quindi troppo spesso rimangano sconosciute. Inoltre, la diagnosi falsamente rassicurante e imprecisa di “distorsione del polso” non deve essere fatta per difetto in assenza di una frattura evidente fin dalla gestione iniziale. Se la diagnosi non è chiara inizialmente ma se il sospetto clinico della presenza di una lesione osteolegarmentosa è forte, il paziente deve essere immobilizzato e poi rivalutato, meglio se intorno al giorno 7, da un medico competente in traumatologia osteoarticolare. Viene quindi discusso l’uso dell’imaging in sezione. Il trattamento può essere chirurgico, soprattutto nei casi di instabilità scafolunare.