{"title":"Ripensare il concetto di “end-of-life decisions”: il contributo bioetico degli studi empirici ELDY ed ELDY-CARE","authors":"Francesca Marin, Federico Zilio","doi":"10.4081/mem.2023.1252","DOIUrl":null,"url":null,"abstract":"Il presente contributo intende indagare criticamente la nozione di “Decisioni di fine vita” – “End-of-Life Decisions” (ELDs) per estenderne l’attuale campo semantico. Infatti, tale espressione solitamente rinvia a quelle pratiche che procurano la morte del paziente o a quegli atti che possono potenzialmente abbreviarne l’esistenza. Si suggerisce invece l’impiego dell’espressione “decisioni relative al fine vita” per includere tutte le scelte compiute nella fase finale dell’esistenza: gli atti finalizzati a procurare la morte del paziente (killing; es.: eutanasia e suicidio medicalmente assistito), le azioni che rientrano nel cosiddetto “lasciar morire” (letting die; es.: non avvio o sospensione dei trattamenti), il mantenimento in vita a tutti i costi o il mantenimento in vita nonostante la prognosi infausta (keeping alive by any means or keeping alive despite unfavorable prognosis; es.: antibioticoterapia in un soggetto a fine vita con importanti sintomi da infezione). Un tale approccio consente di indagare la problematicità etica sia delle pratiche che causano la morte o che potrebbero influire sull’abbreviamento della vita, sia degli interventi volti a procrastinare l’evento fatale. A seguito dell’analisi concettuale dell’espressione ELDs, l’articolo fa riferimento a una serie di studi empirici e viene discussa la struttura dei questionari utilizzati negli ultimi anni per indagare le opinioni e le decisioni relative al fine vita tra professionisti sanitari, caregiver e pazienti. In particolare, vengono analizzati gli studi ELDY e ELDY-CARE, che, avendo sullo sfondo un concetto esteso di ELDs, si concentrano non solo sull’anticipazione della morte del paziente, ma anche sulle scelte di prolungamento della vita.","PeriodicalId":36708,"journal":{"name":"Medicina e Morale","volume":"48 15","pages":""},"PeriodicalIF":0.0000,"publicationDate":"2024-01-29","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":"0","resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":null,"PeriodicalName":"Medicina e Morale","FirstCategoryId":"1085","ListUrlMain":"https://doi.org/10.4081/mem.2023.1252","RegionNum":0,"RegionCategory":null,"ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":null,"EPubDate":"","PubModel":"","JCR":"Q2","JCRName":"Arts and Humanities","Score":null,"Total":0}
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Abstract
Il presente contributo intende indagare criticamente la nozione di “Decisioni di fine vita” – “End-of-Life Decisions” (ELDs) per estenderne l’attuale campo semantico. Infatti, tale espressione solitamente rinvia a quelle pratiche che procurano la morte del paziente o a quegli atti che possono potenzialmente abbreviarne l’esistenza. Si suggerisce invece l’impiego dell’espressione “decisioni relative al fine vita” per includere tutte le scelte compiute nella fase finale dell’esistenza: gli atti finalizzati a procurare la morte del paziente (killing; es.: eutanasia e suicidio medicalmente assistito), le azioni che rientrano nel cosiddetto “lasciar morire” (letting die; es.: non avvio o sospensione dei trattamenti), il mantenimento in vita a tutti i costi o il mantenimento in vita nonostante la prognosi infausta (keeping alive by any means or keeping alive despite unfavorable prognosis; es.: antibioticoterapia in un soggetto a fine vita con importanti sintomi da infezione). Un tale approccio consente di indagare la problematicità etica sia delle pratiche che causano la morte o che potrebbero influire sull’abbreviamento della vita, sia degli interventi volti a procrastinare l’evento fatale. A seguito dell’analisi concettuale dell’espressione ELDs, l’articolo fa riferimento a una serie di studi empirici e viene discussa la struttura dei questionari utilizzati negli ultimi anni per indagare le opinioni e le decisioni relative al fine vita tra professionisti sanitari, caregiver e pazienti. In particolare, vengono analizzati gli studi ELDY e ELDY-CARE, che, avendo sullo sfondo un concetto esteso di ELDs, si concentrano non solo sull’anticipazione della morte del paziente, ma anche sulle scelte di prolungamento della vita.