{"title":"La disperazione di giuda: suggestioni epico-cavalleresche in un poemetto di Giulio Liliano falsamente attribuito a Torquato Tasso","authors":"Itala Tambasco","doi":"10.14201/rsei.31429","DOIUrl":null,"url":null,"abstract":"Nel 1621, il libraio veneziano Giacomo Scaglia ebbe fra le mani una copia anonima del manoscritto di Giulio Liliani Impertinenza di Giuda in ottava rima, poemetto di novanta stanze, stampato nel 1601; egli lo attribuì erroneamente a Torquato Tasso e come tale lo fece pubblicare da Francesco Baba nel 1627. L’importanza di un poemetto che deve la sua ampia diffusione alla falsa paternità tassiana è per noi legata all’eccezionalità di un’opera interamente incentrata sulla figura di Giuda. La risemantizzazione del personaggio neotestamentario, inviso all’intransigenza dogmatica della Controriforma al punto da essere accostato a Lutero (Aretino, Sarpi), è compiuta da Liliani mediante il ricorso al registro epico. L’episodio di Giuda che si introduce in una selva asettica e priva di connotati geografici, tormentato dalle furie e dal rimorso, è chiaramente costruito in suggestiva antitesi alla follia del paladino Orlando per il quale è prevista una riabilitazione che a Giuda però sarà negata.","PeriodicalId":498507,"journal":{"name":"Revista de la Sociedad Española de Italianistas","volume":"1 5","pages":""},"PeriodicalIF":0.0000,"publicationDate":"2024-03-04","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":"0","resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":null,"PeriodicalName":"Revista de la Sociedad Española de Italianistas","FirstCategoryId":"0","ListUrlMain":"https://doi.org/10.14201/rsei.31429","RegionNum":0,"RegionCategory":null,"ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":null,"EPubDate":"","PubModel":"","JCR":"","JCRName":"","Score":null,"Total":0}
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Abstract
Nel 1621, il libraio veneziano Giacomo Scaglia ebbe fra le mani una copia anonima del manoscritto di Giulio Liliani Impertinenza di Giuda in ottava rima, poemetto di novanta stanze, stampato nel 1601; egli lo attribuì erroneamente a Torquato Tasso e come tale lo fece pubblicare da Francesco Baba nel 1627. L’importanza di un poemetto che deve la sua ampia diffusione alla falsa paternità tassiana è per noi legata all’eccezionalità di un’opera interamente incentrata sulla figura di Giuda. La risemantizzazione del personaggio neotestamentario, inviso all’intransigenza dogmatica della Controriforma al punto da essere accostato a Lutero (Aretino, Sarpi), è compiuta da Liliani mediante il ricorso al registro epico. L’episodio di Giuda che si introduce in una selva asettica e priva di connotati geografici, tormentato dalle furie e dal rimorso, è chiaramente costruito in suggestiva antitesi alla follia del paladino Orlando per il quale è prevista una riabilitazione che a Giuda però sarà negata.