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Abstract
L’America Latina sta attraversando un periodo delicato sotto diversi aspetti. Inoltre, la recente pandemia ha avuto gravi conseguenze sulla regione, che si trova a un bivio riguardo alla direzione da prendere nei prossimi anni. Storicamente sotto il controllo egemonico degli Stati Uniti, i paesi dell’America Latina si trovano oggi di fronte a scelte cruciali: restare invischiati nella “dottrina Monroe”, e quindi sotto scacco da parte degli Stati Uniti, oppure cercare di aprire nuove strade aderendo a linee diverse (e non occidentali), come i BRICS. Questi ultimi fungono da portavoce dell’intero Sud del mondo, che è stato storicamente sfruttato da secoli di colonialismo e imperialismo, e ha svolto un ruolo marginale nel sistema internazionale liberale inaugurato dagli Stati Uniti e dai suoi alleati europei dopo la Seconda Guerra Mondiale. Inoltre, come evidenziato dalla nuova presidenza BRICS da parte del Sudafrica, queste cinque “potenze emergenti” intendono espandere la loro alleanza a nuovi membri (secondo la cosiddetta strategia “BRICS plus”). Tra i paesi che hanno già fatto domanda per entrare nel gruppo c'è anche l'Argentina. Se accettato, come si presume, l’ingresso dell’Argentina nel blocco, aprirebbe nuove prospettive per l’America Latina. Sono sorti diversi dibattiti a riguardo: alcuni studiosi sostengono che la regione dovrebbe cambiare strategia trovando nuovi alleati. Altri hanno una posizione più conservatrice. C’è infine chi sostiene il “non allineamento”: cioè né con l’Occidente, né con “il Resto”. Come si evolverà questa situazione? Qualunque cosa accada, questo momento storico è cruciale per l’America Latina ed è cruciale anche per il futuro dell’ordine globale.