{"title":"I Livelli Alfa fra Centri di Accoglienza Straordinaria e CPIA: una nuova mission?","authors":"Katia Raspollini","doi":"10.33683/didit.23.03.05","DOIUrl":null,"url":null,"abstract":"Questo contributo vuole proporre una riflessione sulla presenza dei corsisti analfabeti all’interno dei Centri di Istruzione degli Adulti (CPIA) italiani. Sarà descritto il contesto di queste istituzioni e saranno presentate le loro criticità e potenzialità in relazione ai percorsi formativi offerti agli adulti analfabeti sulla base degli studi condotti dall’istituto per la ricerca e l’innovazione didattica (INDIRE). Saranno poi descritte le differenze fra percorsi di inserimento e apprendimento di apprendenti analfabeti afferenti ai livelli Alfa, relativamente a due specifici contesti dove la scrivente ha operato: un centro di accoglienza straordinaria e un CPIA toscano, attingendo a dati quantitativi rilevati ai fini di una personale ricerca-azione sul campo. A partire dal monitoraggio dall’Associazione CLIQ (Certificazione lingua italiana di qualità) del Progetto Fami 1603 inerente i percorsi di formazione linguistica erogati dai CPIA italiani dal 2014 al 2020, e tenendo conto delle Linee guida per la progettazione dei Piani regionali per la formazione civico linguistica dei cittadini di Paesi terzi Fondo Asilo Migrazione e Integrazione 2021-2027, i CPIA potrebbero ridefinire la propria mission, includendo nella propria offerta formativa stabile i percorsi di alfabetizzazione primaria per adulti italiani e stranieri, rifacendosi a quanto richiamato nel D.P.R. n. 263 del 2012 che li istituisce. Questa direzione sembra suggerita anche nelle recenti indicazioni elaborate dal Ministero dell’istruzione, nelle Linee Guida Garanzia delle Competenze.","PeriodicalId":437572,"journal":{"name":"DIDIT. Didattica dell’italiano. Studi applicati di lingua e letteratura","volume":"53 5","pages":""},"PeriodicalIF":0.0000,"publicationDate":"2023-12-20","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":"0","resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":null,"PeriodicalName":"DIDIT. Didattica dell’italiano. Studi applicati di lingua e letteratura","FirstCategoryId":"1085","ListUrlMain":"https://doi.org/10.33683/didit.23.03.05","RegionNum":0,"RegionCategory":null,"ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":null,"EPubDate":"","PubModel":"","JCR":"","JCRName":"","Score":null,"Total":0}
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Abstract
Questo contributo vuole proporre una riflessione sulla presenza dei corsisti analfabeti all’interno dei Centri di Istruzione degli Adulti (CPIA) italiani. Sarà descritto il contesto di queste istituzioni e saranno presentate le loro criticità e potenzialità in relazione ai percorsi formativi offerti agli adulti analfabeti sulla base degli studi condotti dall’istituto per la ricerca e l’innovazione didattica (INDIRE). Saranno poi descritte le differenze fra percorsi di inserimento e apprendimento di apprendenti analfabeti afferenti ai livelli Alfa, relativamente a due specifici contesti dove la scrivente ha operato: un centro di accoglienza straordinaria e un CPIA toscano, attingendo a dati quantitativi rilevati ai fini di una personale ricerca-azione sul campo. A partire dal monitoraggio dall’Associazione CLIQ (Certificazione lingua italiana di qualità) del Progetto Fami 1603 inerente i percorsi di formazione linguistica erogati dai CPIA italiani dal 2014 al 2020, e tenendo conto delle Linee guida per la progettazione dei Piani regionali per la formazione civico linguistica dei cittadini di Paesi terzi Fondo Asilo Migrazione e Integrazione 2021-2027, i CPIA potrebbero ridefinire la propria mission, includendo nella propria offerta formativa stabile i percorsi di alfabetizzazione primaria per adulti italiani e stranieri, rifacendosi a quanto richiamato nel D.P.R. n. 263 del 2012 che li istituisce. Questa direzione sembra suggerita anche nelle recenti indicazioni elaborate dal Ministero dell’istruzione, nelle Linee Guida Garanzia delle Competenze.