Renata S. Auriemma, Rosa Pirchio, Guendalina Del Vecchio, Roberta Scairati, Sara Di Meglio, Chiara Graziadio, Rosario Pivonello, Annamaria Colao
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Abstract
Sommario L’iperprolattinemia è tra le principali cause di infertilità femminile. L’introduzione della terapia con dopamino-agonisti (DA) è associata al ripristino della fertilità spontanea in più del 90% delle donne. Pertanto, le pazienti con prolattinoma senza evidente desiderio di fertilità devono essere edotte della necessità di utilizzare un’opportuna terapia contraccettiva. In quelle con desiderio di fertilità, l’approccio clinico risente delle dimensioni tumorali e dei trattamenti già offerti. Infatti, mentre nelle donne con microprolattinoma il rischio di crescita tumorale durante la gravidanza è minimo (∼2%), in quelle con macroprolattinoma tale rischio resta basso (∼5%) in coloro che hanno ricevuto adeguata terapia anti-tumorale prima dell’inizio della gestazione, ma aumenta fino al 21% nelle pazienti con macroadenoma non opportunamente trattate prima della gravidanza. Pertanto, all’accertamento della gravidanza è suggerita la sospensione della terapia con DA nella maggioranza delle pazienti, ma in casi selezionati può essere prudente mantenere la terapia con DA, e in particolare con bromocriptina, per l’intera durata della gestazione. Dopo la gravidanza non vi sono controindicazioni assolute all’allattamento al seno e in un terzo delle pazienti è possibile osservare remissione spontanea dell’iperprolattinemia tale da richiedere la sospensione definitiva dei DA.