{"title":"Decolonizzare l'informazione? L'Agence France Presse tra politica e diplomazia nell'Egitto del secondo dopoguerra","authors":"Anna Ferrando","doi":"10.3280/ss2023-180003","DOIUrl":null,"url":null,"abstract":"Ancora nel secondo dopoguerra, in Egitto, come in tutti i paesi dell'Africa coloniale, il contenuto dei giornali, in particolar modo le pagine dedicate alla politica internazionale, era in massima parte mediato dalle agenzie di informazione di Parigi, Londra, New York e Mosca. Un rapporto dell'Unesco del 1953 guardava con preoccupazione e queste dinamiche: come conciliare i principi di libertà e di uguaglianza con la presenza di pochi collettori e distributori di notizie che ricalcavano nei loro network le relazioni egemoniche di potere della politica internazionale? Attraverso la corrispondenza del bureau dell'Agence France Presse al Cairo tra il 1944 e il 1953, il contributo si propone di osservare il funzionamento di un'agenzia di stampa occidentale in un paese protagonista dell'età della decolonizzazione: l'Egitto era infatti strategico per il continente africano e il Medio Oriente e, soprattutto, sarebbe diventato il leader dell'anti-imperialismo e dell'anti-colonialismo. È poi possibile verificare, attraverso un'analisi della figura professionale del giornalista agencier, la presenza di interessi politico-diplomatici ancora molto forti nell'esercizio di quel mestiere; e tracciare alcuni nodi dell'interazione e della reciproca contaminazione fra agenzie di stampa occidentali e giornalismo arabo, nonché gli antitetici obiettivi politici di cui alcuni giornalisti egiziani si fecero portavoce.","PeriodicalId":440862,"journal":{"name":"SOCIETÀ E STORIA","volume":"72 1","pages":"0"},"PeriodicalIF":0.0000,"publicationDate":"2023-08-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":"0","resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":null,"PeriodicalName":"SOCIETÀ E STORIA","FirstCategoryId":"1085","ListUrlMain":"https://doi.org/10.3280/ss2023-180003","RegionNum":0,"RegionCategory":null,"ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":null,"EPubDate":"","PubModel":"","JCR":"","JCRName":"","Score":null,"Total":0}
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Abstract
Ancora nel secondo dopoguerra, in Egitto, come in tutti i paesi dell'Africa coloniale, il contenuto dei giornali, in particolar modo le pagine dedicate alla politica internazionale, era in massima parte mediato dalle agenzie di informazione di Parigi, Londra, New York e Mosca. Un rapporto dell'Unesco del 1953 guardava con preoccupazione e queste dinamiche: come conciliare i principi di libertà e di uguaglianza con la presenza di pochi collettori e distributori di notizie che ricalcavano nei loro network le relazioni egemoniche di potere della politica internazionale? Attraverso la corrispondenza del bureau dell'Agence France Presse al Cairo tra il 1944 e il 1953, il contributo si propone di osservare il funzionamento di un'agenzia di stampa occidentale in un paese protagonista dell'età della decolonizzazione: l'Egitto era infatti strategico per il continente africano e il Medio Oriente e, soprattutto, sarebbe diventato il leader dell'anti-imperialismo e dell'anti-colonialismo. È poi possibile verificare, attraverso un'analisi della figura professionale del giornalista agencier, la presenza di interessi politico-diplomatici ancora molto forti nell'esercizio di quel mestiere; e tracciare alcuni nodi dell'interazione e della reciproca contaminazione fra agenzie di stampa occidentali e giornalismo arabo, nonché gli antitetici obiettivi politici di cui alcuni giornalisti egiziani si fecero portavoce.