{"title":"Canti e preghiere dal siddur giudeo-provenzale (Ms. Leeds, Brotherton Library, Roth 32): considerazioni linguistiche e stilistiche","authors":"Erica Baricci","doi":"10.46583/specula_2023.1.1076","DOIUrl":null,"url":null,"abstract":"Il ms. Roth 32 della Brotherton Library di Leeds, redatto in Provenza alla fine del 1400, è l’unico testimone noto di un siddur (libro ebraico di preghiere) in giudeo-provenzale. Esso costituisce un’importante fonte di informazioni sia sul rito degli ebrei di Provenza nel XV secolo, sia sulla lingua giudeo-provenzale. In questo articolo presento l’edizione di alcuni canti e preghiere conservati nel ms. Roth 32, finora inediti e, sulla base del materiale linguistico offerto, formulo alcune considerazioni di carattere linguistico e stilistico su questa specifica varietà di provenzale. In particolare, analizzo il metodo di traduzione dall’ebraico al giudeo-provenzale, chiarendo il significato di termini rari o non attestati nel provenzale “cristiano” coevo: talvolta si tratterà di neologismi, talvolta di prestiti (persino dal giudeo-arabo), talvolta di termini attestati finora solo nel provenzale moderno; inoltre, considero il rapporto tra il giudeo-provenzale “scolastico” riflesso nel siddur e qualche spia della lingua parlata dagli ebrei dell’epoca, per mettere in evidenza la complessità diafasica di questo idioma. Infine, opero un confronto tra le traduzioni giudeo-provenzale e giudeo-italiana dello shema‘ Israel per trarre qualche considerazione sull’annosa questione che riguarda la comune tradizione delle traduzioni giudeo-romanze e la loro eventuale origine giudeo-latina. ","PeriodicalId":427526,"journal":{"name":"Specula Revista de Humanidades y Espiritualidad","volume":"70 1","pages":"0"},"PeriodicalIF":0.0000,"publicationDate":"2023-05-17","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":"0","resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":null,"PeriodicalName":"Specula Revista de Humanidades y Espiritualidad","FirstCategoryId":"1085","ListUrlMain":"https://doi.org/10.46583/specula_2023.1.1076","RegionNum":0,"RegionCategory":null,"ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":null,"EPubDate":"","PubModel":"","JCR":"","JCRName":"","Score":null,"Total":0}
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Abstract
Il ms. Roth 32 della Brotherton Library di Leeds, redatto in Provenza alla fine del 1400, è l’unico testimone noto di un siddur (libro ebraico di preghiere) in giudeo-provenzale. Esso costituisce un’importante fonte di informazioni sia sul rito degli ebrei di Provenza nel XV secolo, sia sulla lingua giudeo-provenzale. In questo articolo presento l’edizione di alcuni canti e preghiere conservati nel ms. Roth 32, finora inediti e, sulla base del materiale linguistico offerto, formulo alcune considerazioni di carattere linguistico e stilistico su questa specifica varietà di provenzale. In particolare, analizzo il metodo di traduzione dall’ebraico al giudeo-provenzale, chiarendo il significato di termini rari o non attestati nel provenzale “cristiano” coevo: talvolta si tratterà di neologismi, talvolta di prestiti (persino dal giudeo-arabo), talvolta di termini attestati finora solo nel provenzale moderno; inoltre, considero il rapporto tra il giudeo-provenzale “scolastico” riflesso nel siddur e qualche spia della lingua parlata dagli ebrei dell’epoca, per mettere in evidenza la complessità diafasica di questo idioma. Infine, opero un confronto tra le traduzioni giudeo-provenzale e giudeo-italiana dello shema‘ Israel per trarre qualche considerazione sull’annosa questione che riguarda la comune tradizione delle traduzioni giudeo-romanze e la loro eventuale origine giudeo-latina.